ConAltriOcchi blog – 以不同的眼光看世界-博客

"C'è un solo modo di vedere le cose finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" – "There is only one way to see things, until someone shows us how to look at them with different eyes" (Picasso) – "人观察事物的方式只有一种,除非有人让我们学会怎样以不同的眼光看世界" (毕加索)


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走向恩典源泉的朝圣者

我们把罗马观察报2020年3月11日的一篇文章刊登在我们的博客上。其中文翻译由我们的博客负责。若某版权拥有者不喜欢我们把这篇文章放在网站上,我们可随时立刻删除。

四旬期第三主日福音

鱼·方济各神父

出谷纪第17章写说:「上主回答梅瑟说:「你手中拿着你击打尼罗河的棍杖去!看,我要在你面前站在曷勒布那里的磐石上,你击打磐石,就有水流出来,给百姓喝」。

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使磐石流出水来。为了实现此事,要有信仰。我们需要有这信仰,好使活水从我们生活坚硬的磐石流出来。我们也需要信赖人类,他们虽然有自己的矛盾、伤口与罪过,但还是保有天主的形象与模样。我们都知道生活有时展现出它最坚硬的那一面,就像一块磐石一样。我们要怎样以基督徒的视野去阅读和经历这几天在世界上所发生的关于冠状病毒传染的事?同样,从撒玛黎雅妇女所经验的中午行程的疲累、口渴、炎热、与孤独中,我们能汲取什么教训呢?

我们首先被召唤举目回顾,有许多人,数百万人,多年来生活在战争、饥饿、与口渴的病毒中,他们是疟疾和麻风病的受害者,是我们漠不关心的受害者。让我们与教宗方济各同心协力,他在世界主教会议后「亲爱的亚马逊」宗座劝谕中邀请我们实现一个梦想:「在一个不容易治愈的痛苦与鄙视的历史中」同时照顾环境与人民。 (亲爱的亚马逊16条)

这冠状病毒的考验在四旬期来到了。星期三圣灰占礼邀请我们,重新发现自己是脆弱的。这并不意味着陷入痛苦与屈服的沮丧中。作为基督徒,重新发现自己是脆弱的意思是,承认我们是天主的子女,我们需要天父的帮助。我们是脆弱的,但天主不抛弃我们,我们应召信赖祂。

耶稣基督是我们信仰、希望、与脆弱的答案,祂用福音的话对我们每个人说:「女人,你相信我罢!到了时候,你们将不在这座山,也不在耶路撒冷朝拜父」。四旬期的旅程是我们走向最深入存在的源泉的一个朝圣之旅,是我们的意识被圣神照耀的重新发现,有如真正和唯一的圣殿,那里我们渴望与朝拜上主。

「若是你知道天主的恩赐,并知道向你说:「给我水喝」的人是谁」。像福音中的那个女人一样,我们也没洞悉天主的恩赐;有时我们认为与上主的相遇是在我们付出巨大努力之后发生,我们认为它是在获得一些功绩之后挣得的。我们口渴的水就是天主,祂首先在祂的父爱内奉献自己。而后晓得接受祂的将是我们的自由,但首先是恩典。

我们祈求上主为的是求祂协助我们,一直保持对甚至牺牲了自己的祂拥有的愿望、渴望。求祂增加我们所有人以活圣饼基督滋养自己的想念。一旦克服当前的困难,就在我们所有人内增长「过复活节」的愿望。「使凡信他的人不至丧亡,反而获得永生」。


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我们圆满地生活这些困难的日子

亲爱的堂区教友,

请容许我给你们写这封简短的信,以表达我愿意在这艰难时刻与你们心灵同在。

试问这疫情的考验对基督徒有什么意义?它给了什么教训?在这疫情中,我们要怎样以基督徒的视野去阅读和经历这考验?

首先我想要给我们大家说,举目回顾有许多人,数百万人,多年来生活在战争、饥饿、与口渴的病毒中,他们是疟疾和麻风病的受害者。让我们与教宗方济各同心协力,他在世界主教会议后「亲爱的亚马逊」宗座劝谕中邀请我们实现一个梦想:「在一个不容易治愈的痛苦与鄙视的历史中」同时照顾环境与人民。 (亲爱的亚马逊16条)

这考验在四旬期来到了。星期三圣灰占礼邀请我们,重新发现自己是脆弱的。这并不意味着陷入痛苦与屈服的沮丧中。作为基督徒,重新发现自己是脆弱的意思是,承认我们是天主的子女,我们需要天父的帮助。我们是脆弱的,但在可靠的人手中。天主不抛弃我们,我们应召信赖祂。格林多人后书写说:「我为基督的缘故,喜欢在软弱中,在困苦中:因为我几时软弱,正是我有能力的时候」。这深入的谦虚与信任态度也是我们祈祷和生活的基础。圣保禄清楚知道怎样面对和经历每个事件,尤其是面对困难;在体验自己软弱的时候,天主的大能就显现出来,祂不抛弃我们,不让我们孤独,反而成为我们的支持和力量。

有人对我,身为本堂神父,表达了他们不能容忍人与人之间保持距离的规定。除了我们要听从医学专家和政府为防止病毒扩散的措施所指示的这个和一切规定以外,我们还要在这客观形势下尝试思考:我怎样在这一切中能找到一个基督信仰的范畴?四旬期可再次帮助我们。这保持「安全距离」的邀请可促使你们找到独处、寂寞和祈祷的时刻。我们经常处在群众中,也经常寻找人群,噪音和混乱;现在我们要圆满地生活这些寂寞的时刻,重新发现祈祷与天主的陪伴。我们不要忘记在祈祷中基督徒是团结一致,合而为一的。我们不是分开的,而是一个民族。

为了如同基督徒般「圆满地」生活这困难的时刻,还有另一个方法。就是不要个体地,甚至自私地生活。让我们接受教宗与罗马代理枢机主教的邀请,去实践仁爱。仁爱会打败病毒。在我们简单的日常生活中,我们会找到很多机会。我感谢所有那些已经开始行动的人,他们给我写信,告诉我他们可随时支配;他们给那些不能出门的单独老年人购物,或是买药。帮助那些要在家里照顾孩子的人。对那些因许多商业和生产活动受阻有经济困难的人来说,这些是慷慨的行为。

祂必会承认我们,不是因我们活出了一个强大、坚固、从来没怀疑过的信德,而是因我们爱过;我们会被承认,也不是因我们经历了一个不可动摇的望德。相反的,我们信德脆弱时也会被承认,因为我们知道尤其在困难中去爱。

耶稣基督显示给了我们慈悲的天父,比起坚强,祂更要我们快乐,即便软弱,但以信德去爱,相信有一个圣神先于我们而来,祂扶持我们和领导我们走向一个完整的真理。耶稣看见天开了,天主圣神以白鸽的形状将来。从这个永远打开的天空,这不在任何恐惧内关闭的天空,我们再次等待圣神的恩典,祂继续行动、疼爱我们、以多种语言和各种方式讲话。让我们祈求天主使我们能听懂它,也祈求圣母使我们能保守它。

谢谢。

我降福你们。

方济各神父

2020年3月7日


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Pellegrini alla sorgente del dono

Postiamo sul nostro blog un testo pubblicato sull’ Osservatore Romano dell’11 marzo 2020. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza dell’articolo sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. 

Il Vangelo della III Domenica di Quaresima

Don Francesco Pesce

Si legge nel Libro dell’Esodo al capitolo 17: «Il Signore disse a Mosè: prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».

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La roccia fa scaturire l’acqua. Per fare questo ci vuole la fede. Occorre avere questa fede, affinché dalla dura roccia della nostra vita possa emergere l’acqua viva. Ci vuole anche la fiducia nell’uomo, che, nonostante le sue contraddizioni, le sue ferite e il suo peccato, rimane immagine e somiglianza di Dio. Sappiamo tutti che a volte la vita si presenta proprio con la sua faccia più dura, proprio come una roccia. Come leggere e vivere in prospettiva cristiana quello che sta accadendo in tutto il mondo in questi giorni, circa il contagio del coronavirus? Allo stesso modo che insegnamenti trarre dalla fatica del viaggio, dalla sete, dal caldo, dalla solitudine del mezzogiorno sperimentati dalla donna samaritana, già reietta per essere e donna e samaritana?

Siamo chiamati prima di tutto a sollevare lo sguardo per tornare a vedere che ci sono molti, e sono milioni, che da tanti anni vivono nel mezzo del virus della guerra, della fame e della sete, vittime di malaria e di lebbra, vittime della nostra spietata indifferenza. Uniamoci a Papa Francesco che nella Esortazione Apostolica Postsinodale Querida Amazonia ci invita ad un sogno: unire cura dell’ambiente e cura delle persone in: «Una storia di dolore e di disprezzo che non si risana facilmente»(QA 16)

Questa prova del coronavirus è arrivata nel Tempo di Quaresima. Riscoprirci fragili è l’invito del mercoledì delle Ceneri. Questo non significa cadere nello sconforto della sofferenza e della rassegnazione. Come cristiani riscoprirsi fragili significa riconoscerci figli, bisognosi dell’aiuto del Padre. Siamo fragili ma Dio non ci abbandona e noi siamo chiamati a fidarci di lui.

Gesù Cristo è la risposta alla nostra fede, alle nostre speranze, alle nostre fragilità, e dice ad ognuno di noi con le parole del Vangelo: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre». Il cammino di Quaresima è un pellegrinaggio alle sorgenti del nostro essere più profondo, è la riscoperta della nostra coscienza illuminata dallo Spirito, come vero e unico tempio dove desiderare e adorare il Signore.

«Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”». Come la donna del Vangelo anche noi non conosciamo fino in fondo il dono di Dio; a volte pensiamo che l’incontro con il Signore venga al termine di una enorme fatica, un guadagno da ottenere dopo aver ottenuto dei meriti. L’acqua di cui abbiamo sete, è Dio stesso che si dona prima di ogni cosa nel suo amore di Padre. Dopo sarà la nostra libertà a saperlo accogliere, ma il dono è prima di tutto.

Preghiamo il Signore perché ci aiuti a mantenere sempre il desiderio, la sete di Lui che arriva addirittura ad offrire se stesso. Si accresca in tutti noi la nostalgia di nutrirci di Cristo, Pane vivo. Cresca in noi tutti il desiderio di “fare Pasqua” una volta superate le attuali difficoltà. «Perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna».


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Una riflessione cristiana sul Corona virus

In questi giorni siamo coinvolti in una vicenda dolorosa che tutti ci supera e chiama a vigilanza e attenzione. Desidero scrivere una breve riflessione per esprimere la mia vicinanza spirituale in questi giorni difficili.

Cosa ci dice come cristiani questa prova? Ci insegna qualcosa? Come leggerla e viverla da una prospettiva cristiana? Innanzitutto vorrei dire a tutti noi di sollevare lo sguardo per tornare a vedere che ci sono molti, e sono milioni, che da tanti anni vivono nel mezzo del virus della guerra, della fame e della sete, vittime di malaria e di lebbra. Uniamoci a Papa Francesco che nella Esortazione Apostolica Postsinodale “Querida Amazonia” ci invita ad un sogno: unire cura dell’ambiente e cura delle persone in “una storia di dolore e di disprezzo che non si risana facilmente”(QA 16).
Questa prova è arrivata nel Tempo di Quaresima. Riscoprirci fragili è l’invito del Mercoledì delle Ceneri. Questo non significa cadere nello sconforto della sofferenza e della rassegnazione. Come cristiani riscoprirsi fragili significa riconoscerci figli, bisognosi dell’aiuto del Padre. Siamo fragili ma in buone mani. Dio non ci abbandona e noi siamo chiamati a fidarci di lui. Si legge nella seconda lettera ai Corinzi: “Mi compiaccio nelle mie debolezze, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”. Questo atteggiamento di profonda umiltà e fiducia è fondamentale anche per la nostra preghiera e per la nostra vita. San Paolo comprende con chiarezza come affrontare e vivere ogni evento, soprattutto la difficoltà; nel momento in cui si sperimenta la propria debolezza, si manifesta la potenza di Dio, che non abbandona, non lascia soli, ma diventa sostegno e forza.

Come parroco, qualcuno mi ha espresso insofferenza verso la norma della distanza tra le persone. Oltre al fatto che siamo tutti invitati a seguire questa e tutte le norme che scienziati medici e autorità ci indicano di seguire come misure per contrastare la diffusione del virus, cerchiamo anche in questa situazione oggettiva di pensare: in che modo posso trovare una dimensione cristiana in questo? Di nuovo ci aiuta il Tempo della Quaresima. L’invito a questa “distanza di sicurezza” possa spingervi a trovare momenti di solitudine, silenzio e preghiera. Siamo spesso nella massa, spesso in cerca di folla, di rumore, di confusione; viviamo ora questi momenti di solitudine in pienezza, riscoprendo la preghiera e la compagnia di Dio. E non dimenticando che nella preghiera i cristiani sono uniti, sono uno. Non siamo separati, ma siamo un solo popolo.

C’è un altro modo per vivere “in pienezza” come cristiani, questo tempo difficile. Non vivendolo individualmente, magari anche egoisticamente. Raccogliamo l’invito del Santo Padre a esercitare la Carità. La Carità sconfigge il virus. Ci sono tantissime opportunità, nella semplice quotidianità della nostra vita. Ringrazio tutti coloro che già si sono attivati e che mi hanno scritto e detto la loro disponibilità; fare la spesa o comprare delle medicine agli anziani soli che non possono uscire. Aiutare chi deve tenere i bambini a casa. Gesti di generosità per chi è in difficoltà economiche a causa del blocco di molte attività commerciali e produttive.

Noi saremo riconosciuti da Lui, non se abbiamo vissuto una fede forte, dura che non ha mai dubitato, ma se abbiamo amato; non saremo riconosciuti neanche se avremo vissuto una speranza incrollabile. Al contrario saremo riconosciuti nella fragilità di una fede che ha saputo amare anche e soprattutto nelle difficoltà.

Gesù Cristo ci ha rivelato un Padre misericordioso che ci vuole più felici che forti, deboli, ma che amano con la fede che c’è uno Spirito che ci previene ci sostiene e ci guida verso la verità tutta intera. Gesù vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere come una colomba. Da questo cielo aperto per sempre, e non chiuso dentro nessuna paura, noi attendiamo ancora una volta il dono dello Spirito che continua ad agire, a volerci bene e parla in molte lingue e in molti modi. Chiediamo al Signore di saperlo ascoltare e alla Madonna di saperlo custodire.

Grazie.

Con la mia Benedizione

don Francesco Pesce