ConAltriOcchi blog – 以不同的眼光看世界-博客

"C'è un solo modo di vedere le cose finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" – "There is only one way to see things, until someone shows us how to look at them with different eyes" (Picasso) – "人观察事物的方式只有一种,除非有人让我们学会怎样以不同的眼光看世界" (毕加索)


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“Christus vivit”: l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco ai giovani

Si è tenuta questa mattina la Conferenza Stampa di presentazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco dedicata ai giovani Christus vivit, frutto della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi I Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale che si è svolta lo scorso ottobre, e firmata la scorsa settimana nella Santa Casa di Loreto.

Loreto

Photo credit: http://w2.vatican.va

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l’Em.mo Card. Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, che ha ripreso le parole del Papa che ha definito il Documento “una pietra miliare nell’ambito di un cammino sinodale” e così, aggiunge il Cardinale, “vuole quindi essere la nuova Esortazione Apostolica Postsinodale”.

S.E. Mons. Fabio Fabene, Sotto Segretario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, ha definito l’Esortazione Apostolica post-sinodale come un’altra nuova perla che Papa Francesco ha donato non solo alla Chiesa ma, in particolare, ai giovani cristiani, ai quali il Papa ha scritto “con affetto(ChV 3).

Il Dott. Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, si è soffermato soprattutto sugli aspetti dell’Esortazione Apostolica post-sinodale che riguardano la comunicazione, anche perché i giovani, a cui si rivolge principalmente l’Esortazione, sono figli di una società della comunicazione, luogo troppo spesso segnato da una vera e propria incomunicabilità.

La Sig.ra Laphidil Oppong Twumasi, Responsabile del gruppo dei giovani della Comunità ghanese nella Diocesi di Vicenza, è una studentessa di 25 anni del corso magistrale di Ingegneria Biomedica all’Università di Bologna. La giovane studentessa ha condiviso le emozioni della sua partecipazione alla Riunione Presinodale dei Giovani a Roma e del percorso del Sinodo seguito fino all’emissione del Documento Finale.

L’ultimo intervento è stato quello del Prof. Alessio Piroddi Lorrai, Docente di scuola secondaria di secondo grado (Diocesi di Roma). Il professore fa parte della comunità parrocchiale di Santa Monica ad Ostia e ultimamente collabora con l’équipe diocesana dell’Ufficio di Pastorale Giovanile del Vicariato di Roma. Anche lui ha condiviso emozioni e pensieri su alcuni punti della lettura dell’Esortazione post-sinodale.


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Papa Francesco in visita a Loreto

Il prossimo 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore, Papa Francesco visiterà Loreto.

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In questa occasione, il Santo Padre offrirà alla Vergine Maria l’Esortazione post-sinodale del Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, svoltosi in Vaticano lo scorso ottobre. Il nostro blog ne aveva dato conto commentando il Documento finale. Un Sinodo in cui per la prima volta hanno partecipato anche due vescovi della Cina continentale.

E’ stato diffuso nei giorni scorsi dalla Sala Stampa il Programma della Visita, che prevede l’arrivo di Francesco in elicottero nella mattina del 25 marzo al centro Giovanni Paolo II di Montorso. Seguirà la celebrazione dell’Eucaristia nella Santa Casa e al termine della Messa firmerà la Lettera post-sinodale ai Giovani. Il Discorso del Pontefice e l’Angelus avverranno nel Santuario, dove il Papa saluterà gli ammalati presenti ed uscirà sul sagrato per incontrare i fedeli.


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Le fatiche del Signore nella storia degli uomini

Viaggio apostolico a Panama: Santa Messa nella Cattedrale di Santa Maria Antigua e Veglia di preghiera con i giovani del mondo 

Nella giornata di ieri il papa ha celebrato la Santa Messa nella Cattedrale di Santa Maria Antigua con il rito della Dedicazione dell’altare.

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Due particolari significati hanno allora caratterizzato la cerimonia: la consacrazione dell’altare e l’incontro con sacerdoti, religiose, religiosi e laici consacrati. Partendo dal vangelo di Giovanni al capitolo 4, papa Francesco ha dedicato la sua omelia alla sete della donna samaritana e al viaggio di Gesù incontro agli uomini :”È relativamente facile per la nostra immaginazione, ossessionata dall’efficienza, contemplare ed entrare in comunione con l’attività del Signore, ma non sempre sappiamo o possiamo contemplare e accompagnare le “fatiche del Signore”, come se questa non fosse cosa di Dio. Il Signore si è affaticato, e in questa fatica trovano posto tante stanchezze dei nostri popoli e della nostra gente, delle nostre comunità e di tutti quelli che sono affaticati e oppressi” (cfr Mt 11,28).

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Alla sera la grande Veglia di preghiera con i giovani al Campo San Juan Pablo II, che  si è celebrata nel segno di Maria. Sul palco in bella vista c’era la mitria di San Oscar Romero, con il suo motto tanto significativo: «Sentire con la Chiesa».

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Sentire con la Chiesa dentro la storia, come ci testimonia la Madonna, che con tutta se stessa ha vissuto il suo tempo, come storia di amore con Dio :” La giovane di Nazaret  non compariva nelle “reti sociali” dell’epoca, non era una influencer, però senza volerlo né cercarlo è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia”. Ecco, Maria, «la “influencer” di Dio. Con poche parole ha saputo dire “sì” e confidare nell’amore e nelle promesse di Dio, unica forza capace di fare nuove tutte le cose”.

Maria ricorda il papa ci aiuta anche a vivere la nostra storia così come è, debole, con tutta la sua fragilità e piccolezza e anche con le sue contraddizioni.

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Papa Francesco sottolinea con forza che “l’amore del Signore è più grande di tutte le nostre contraddizioni, fragilità e meschinità, però è precisamente attraverso le nostre contraddizioni, fragilità e meschinità che Lui vuole scrivere questa storia d’amore”.

I giovani in particolare allora non devono aver paura della loro storia. Devono però essere messi in condizione di esprimersi:”Com’è facile criticare i giovani e passare il tempo mormorando, se li priviamo di opportunità lavorative, educative e comunitarie a cui aggrapparsi e sognare il futuro!”.

Senza lavoro, senza istruzione, senza comunità, senza famiglia. Questi quattro “senza” uccidono, scandisce papa Francesco.

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Ognuno di noi può mettere accanto al nome di Maria anche il proprio nome; ognuno di noi è ricolmato dell’amore di Dio; la Vergine lo è in pienezza, noi dobbiamo ancora lottare con il mistero del peccato che ci impedisce di accogliere totalmente l’amore di Dio. Noi però, siamo già totalmente amati da Dio, che non smette mai di tendere la sua mano misericordiosa verso di noi. Il primo Sì è quello di Dio verso Maria e verso tutti noi. Nessuno si senta mai escluso da questo Sì del Signore.


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Una fede provata ma semplice

Viaggio apostolico a Panama: Incontro con i vescovi, Liturgia penitenziale con i detenuti e Via Crucis con i giovani 

È stato un incontro molto importante, quello che il papa ha avuto con i vescovi centroamericani del Sedac, il Segretariato episcopale dell’America Centrale che da 75 anni comprende i vescovi delle Conferenze episcopali di Panamá, El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Honduras e Nicaragua.

Papa Francesco nel suo appassionato discorso ha indicato a loro e a tutta la Chiesa universale, la grande testimonianza di  Sant’Oscar Romero, per  parlare  alla gente del Centro America il cui “volto povero” dice una fede “provata ma semplice” per “ampliare la visione” e “unire gli sforzi” nel servizio al vangelo.

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Vivere le opere di misericordia, non come “elemosina” ma come “vocazione”. Il cardinale Antonio Quarracino – racconta il papa parlando del suo predecessore a Buenos Aires  – diceva che era candidato al Premio Nobel per la fedeltà; eppure Romero – come tanti vescovi – fu considerato una brutta parola, sospettato, scomunicato anche nelle chiacchiere private di tanti vescovi. “Sentire con la Chiesa” fu la bussola che ha segnato la sua vita nella fedeltà, anche nei momenti “più turbolenti”, sfociata in una “dedizione martiriale nel servizio quotidiano.

Papa Francesco ha ricordato come il Sentire con la Chiesa di Romero fosse una concreta attuazione del rinnovamento del Concilio Vaticano II.

Ascoltare il Concilio e ascoltare il Popolo di Dio, questo fanno i Pastori che cercano il Signore; ascoltano il battito del cuore del loro popolo, sentono l’odore della loro gente, e insieme camminano verso il Risorto.

A questo proposito papa Francesco ha ricordato la kenosis di Cristo, che ha svuotato sè stesso, prendendo forma di servo per divenire simile agli uomini. Per fare questo, la Chiesa e i suoi Pastori  devono  essere necessariamente poveri, umili, non autosufficienti, e che sanno commuoversi davanti le ferite le  mondo.

Nella Chiesa Cristo vive tra di noi, e perciò essa dev’essere umile e povera, perché una Chiesa arrogante, una chiesa piena di orgoglio, una Chiesa autosufficiente non è la Chiesa della kenosis.

Una Chiesa che vive per strada, rubando alla strada tanti giovani sedotti da venditori di fumo, gente senza scrupolo che vende loro illusioni e morte.

L’America centrale deve riscoprire la propria  forza e la propria dignità :” la vostra gente  non è la serie B della società e di nessuno”.

Anche verso il fenomeno migratorio, così drammaticamente importante nel continente latino- americano, la Chiesa dice il papa, deve sempre esprimere la Sua maternità. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare sono i quattro verbi dei cristiani. I sacerdoti superando la piaga del clericalismo devono essere in prima linea a fianco del loro popolo, con la “centralità della compassione.

Papa Francesco ha esortato anche i vescovi, con parole molto forti, ad avere sempre la porta aperta per i loro sacerdoti, rifuggendo dalla mondanità spirituale, esprimendo pienamente la paternità.

Una Chiesa che non vuole che la sua forza stia – come diceva Mons. Romero – nell’appoggio dei potenti o della politica, ma che si svincoli con nobiltà per camminare sorretta unicamente dalle braccia del Crocifisso, che è la sua vera forza.

Nel Centro de Cumplimiento de Menores Las Garzas de Pacora  il papa ha celebrato una Liturgia penitenziale con i detenuti.

 «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro» (Lc 15,2), è il versetto biblico spunto per la Sua Omelia.

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Dio ci accoglie così come siamo. Non è sempre facile credere al Dio di Gesù Cristo. A volte è più facile credere a un dio che distribuisce miracoli, a un dio da meritare più che da accogliere.

Gesù ci invita invece ad allargare lo sguardo, ci invita a vedere meglio; ci parla di un Dio che cammina di terra in terra, che a Zarepta soccorre una vedova straniera, che in Siria guarisce dei lebbrosi. Un Dio che cammina quotidianamente con noi, nell’ordinario e che non guarda prima di tutto i nostri meriti o le nostre appartenenze, ma ai nostri bisogni e ci ama per quello che siamo.

Credere in un dio che guarda prima di tutto i meriti o le appartenenze ha come conseguenza rappresentare una Chiesa che si difende, che esclude chi non ha meriti da vantare, o chi ne ha pochi; una Chiesa che diventa una elite, una struttura chiusa che non accoglie come non affascina se non pochi eletti. Una Chiesa che non incide nella realtà quotidiana, che passa solo per la tangenziale delle nostre vite, fermandosi all’occorrenza nei salotti televisivi e nelle lobby.

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Credere invece al Dio di Gesù Cristo che guarda prima di tutto alle nostre debolezze e ai nostri bisogni si traduce nel costruire “una Chiesa in uscita”, dove i confini sono il mondo, dove i pastori hanno l’odore delle pecore non soltanto dell’incenso, e dove nessuno si sente escluso o abbandonato.

Attorno a Gesù ci sono sempre stati e ancora ci sono gruppi di fanatici, violenti e integralisti, che usano la religione e la Chiesa per i propri interessi. Lo sa bene e lo ha ricordato recentemente anche Papa Francesco – alcuni non servono la Chiesa ma si servono della Chiesa per i loro interessi.

Gesù non ha paura di avvicinarsi a coloro che, per mille ragioni, portavano il peso dell’odio sociale. Gesù si avvicina e si compromette, mette in gioco la sua reputazione e invita sempre a guardare un orizzonte capace di rinnovare la vita, di rinnovare la storia.

Amici, dice il papa ai detenuti:” ognuno di noi è molto di più delle “etichette che gli mettono; è molto di più degli aggettivi che vogliono darci, è molto di più della condanna che ci hanno imposto. Tutti, lottate, lottate – ma non tra di voi, per favore! –, per che cosa?, per cercare e trovare strade di inserimento e di trasformazione. E questo il Signore lo benedice. Questo il Signore lo sostiene e questo il Signore lo accompagna.”

Alla sera poi papa Francesco a celebrato la Via Crucis con i giovani, nel Campo Santa Maria la Antigua – Cinta Costera . “Camminare con Gesù sarà sempre una grazia e un rischio”, è stato il filo conduttore della Sua meditazione.

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La Via Crucis di Gesù oggi ancora si prolunga, in tante drammatiche situazioni; la tentazione è quella di dire :” È più facile e “paga di più” essere amici nella vittoria e nella gloria, nel successo e nell’applauso; è più facile stare vicino a chi è considerato popolare e vincente”.

 Gesù è ancora un uomo solo. La forza di Maria ci è necessaria per stare sotto la croce:” Contempliamo Maria, donna forte. Da Lei vogliamo imparare a rimanere in piedi accanto alla croce. Con la sua stessa decisione e il suo coraggio, senza evasioni o miraggi.”

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Nel mistero della nostra Redenzione abbiamo il Sangue e le lacrime: il Sangue del Figlio, le lacrime della Madre. Un incontro del Sangue e delle lacrime, lungo il Calvario e ai piedi della Croce.


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Papa Francesco sul volo per Panama annuncia un viaggio in Giappone

Ieri mattina, prima di partire per Panama in occasione della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, dove da oggi Papa Francesco entrerà nel pieno del programma, il Santo Padre ha salutato i giornalisti e ha annunciato che a novembre andrà in Giappone e ha nuovamente parlato della questione dei migranti.

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Photo credit: w2.vatican.va/

Una giornalista ha consegnato al Papa un disegno sul giovane migrante morto in mare che portava cucita sui vestiti la sua pagella. Bergoglio si è commosso dicendo però di volerne parlare durante la conferenza stampa nel viaggio di ritorno. “La paura ci rende pazzi” è stata la sua risposta a un inviato che gli ha chiesto un commento sulle notizie sui muri eretti per fermare i migranti a Tijuana.

Dopo aver ringraziato i giornalisti per il lavoro intenso che faranno nei prossimi giorni per la Gmg di Panama, Papa Bergoglio ha ricordato con grande commozione Alexej Bukalov, corrispondente dell’agenzia Tass a Roma, “uomo di un grande umanesimo, quell’umanesimo che non ha paura dell’umano, fino al grado più basso, e non ha paura del divino, fino al più alto”. Ancora il Papa, ricordando il giornalista, sempre presente nei voli papali, scomparso lo scorso dicembre: “Un uomo che era capace di fare delle sintesi di stile dostojevskiano… Sono sicuro che a tutti noi mancherà”. Dopo queste parole, ha chiesto ai giornalisti un momento di silenzio e ha concluso con la preghiera del Padre Nostro, seguito da un grande applauso.

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Come di consueto, nel sorvolare la Francia, la Spagna, il Portogallo, Santa Maria (Azzorre-Portogallo), USA Oceanic, Porto Rico (San Juan Oceanic), la Repubblica Dominicana, le Antille Olandesi e infine la Colombia, il Santo Padre ha inviato telegrammi ai rispettivi Capi di Stato.

 


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GMG a Panama: tutto pronto per l’arrivo di Papa Francesco

Papa Francesco è partito questa mattina alla volta di Panama, dove parteciperà alla 34ma Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolge dal 22 al 28 gennaio.  È questo il ventiseiesimo viaggio internazionale di Papa Bergoglio, il secondo Papa a recarsi a Panama, dopo san Giovanni Paolo II nel 1983.

Prima di lasciare il Vaticano, Papa Francesco ha incontrato a Casa Santa Marta un gruppo di otto giovani profughi di diverse nazioni che sono accolti dal Centro Padre Arrupe a Roma. Come di consueto, ha inoltre mandato un telegramma al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella dove ha espresso un “affettuoso e cordiale saluto che accompagno con fervidi auspici di serenità e di concorde impegno per il bene comune”. Ieri, invece, alla vigilia della partenza, sempre come ormai accade da quando è stato eletto, il Pontefice si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icona della Salus Populi Romani.

A riunire i giovani di tutto il mondo è il tema mariano: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Sono attesi alla GMG più di 200 mila ragazzi e ragazze provenienti da 155 Paesi, compresi 1000 giovani indigeni dei cinque continenti. C’è molta attesa dall’altra parte dell’Oceano per l’arrivo dei pellegrini al primo grande evento ecclesiale di questo 2019. E’ tutto pronto anche per l’arrivo di Papa Francesco che, per il suo primo viaggio dell’anno, percorrerà in aereo 9.500 km, 12 ore 55 minuti di volo, per incontrare i giovani e rilanciare il loro protagonismo nella Chiesa.

Il luogo scelto per gli Atti centrali e per gli incontri con il Santo Padre, sarà la Cinta Costera Uno, situato lungo l’Avenida Balboa a Panama City. Il logo della Gmg, disegnato da Ambar Calvo, studentessa di architettura, raffigura Maria come mezzo per conoscere Gesù rappresentato con una croce. Stilizzati il canale di Panama e cinque puntini bianchi, i pellegrini provenienti dai cinque continenti. Anche per questa GMG, come è ormai tradizione, vi è un inno, che è poi tradotto in varie lingue. Quello della GMG di Panama è stato composto da Abdiel Jiménez.

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Siamo in contatto con alcuni volontari da Panama che ci hanno inviato qualche foto per condividere con il nostro blog le varie fasi dell’evento. Energia, amore, entusiasmo, collaborazione collettiva, tanta attesa per il Papa e desiderio di ascoltare le sue parole sono gli ingredienti principali.

La Papa-mobile, mostrata pubblicamente qualche settimana fa, è stata realizzata da un gruppo di panamensi della città.

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Ogni partecipante avrà un vero e proprio “kit del pellegrino” composto da uno zaino contenente un berretto, una maglietta, una sciarpa, un braccialetto, una bottiglia riutilizzabile, un libro di preghiere, una guida, una mappa e un rosario costruito dalle famiglie povere di Betlemme.

Ci racconta una volontaria, Catya, che i giovani pellegrini hanno inoltre lavorato a un quadro che verrà esposto nell’ultima giornata dell’evento, proprio alle spalle di Papa Francesco durante la Messa finale.

Ci dice anche che sono invece i detenuti del penitenziario “La Joya di Panama” ad aver costruito, rifinito e verniciato 250 confessionali che saranno utilizzati durante la GMG in quello che verrà chiamato “Parco del perdono”. Catya ci ha inviato anche una foto che mostra tanti giovani e sacerdoti già nei confessionali.

Ieri, invece, si è celebrata la Messa di apertura della GMG che ha visto già tanta partecipazione.

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Qualche sera fa è stata celebrata la Messa di benvenuto dei volontari internazionali nel parcheggio di una chiesa di Panama chiamata San Francisco de la Caleta.

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Lunedì è arrivata la Madonna Pellegrina di Fatima. Non si tratta della statua che si trova nel Santuario di Fatima, ma di una replica realizzata secondo la descrizione di Suor Lucia, che viene tradizionalmente inviata in tutto il mondo per la devozione del popolo di Dio. Ne esistono 13 repliche, ma quella presente alla Gmg è la prima, la più antica.

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Come testimoniano le foto inviate al nostro blog dai giovani volontari, a Panama tutto è pronto per accogliere Papa Francesco.


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Testimoniare la nostra gioia Gesù

La conclusione del Sinodo sui giovani

Il documento finale del Sinodo sui giovani che si è chiuso ieri, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, guiderà il discernimento della Chiesa nei mesi a venire.

Come è noto , il Santo Padre Francesco ha voluto iniziare lo scorso anno, con una sua personale lettera  ai giovani di tutto il mondo, questo cammino: “ Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro. Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori” (lettera papa Francesco ai giovani).

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Anche i Padri sinodali, ieri durante la Santa Messa in San Pietro hanno voluto donare a tutti i giovani del mondo una Lettera dove si esprime la grande fiducia della Chiesa :” siete il presente, siate il futuro luminoso”.

Papa Francesco nella sua omelia ha esortato la Chiesa a mettersi sempre in ascolto, essere prossima e testimone della gioia che è Gesù.

In questo modo tutti insieme potremo camminare sulla strada della santità, come esorta la conclusione del documento finale del sinodo :” È stato chiaro fin dall’inizio del percorso sinodale che i giovani sono parte integrante della Chiesa. Lo è quindi anche la loro santità, che in questi ultimi decenni ha prodotto una multiforme fioritura in tutte le parti del mondo: contemplare e meditare durante il Sinodo il coraggio di tanti giovani che hanno rinunciato alla loro vita pur di mantenersi fedeli al Vangelo è stato per noi commovente; ascoltare le testimonianze dei giovani presenti al Sinodo che nel mezzo di persecuzioni hanno scelto di condividere la passione del Signore Gesù è stato rigenerante. Attraverso la santità dei giovani la Chiesa può rinnovare il suo ardore spirituale e il suo vigore apostolico. Il balsamo della santità generata dalla vita buona di tanti giovani può curare le ferite della Chiesa e del mondo, riportandoci a quella pienezza dell’amore a cui da sempre siamo stati chiamati: i giovani santi ci spingono a ritornare al nostro primo amore (cfr. Ap 2,4).”


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Giovani con papa Francesco e tutta la Chiesa al Sinodo

Il documento preparatorio per il Sinodo sui giovani che si è aperto ieri, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, sta guidando il discernimento dopo il presinodo di Marzo.

Come è noto , il Santo Padre Francesco ha voluto accompagnare con una sua personale lettera  ai giovani di tutto il mondo, questo cammino: “Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro. Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori” (lettera papa Francesco ai giovani).

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Anche l’ormai consueto questionario di consultazione, inviato agli organi rappresentativi aventi diritto (Sinodi dei Vescovi e Consigli dei Gerarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, Conferenze Episcopali, Dicasteri della Curia Romana e Unione dei Superiori Generali) si è rivelato uno strumento utilissimo. C’è stata anche la grandissima novità di una consultazione di tutti i giovani attraverso un sito Internet, con un questionario sulle loro aspettative e la loro vita. Le risposte molto numerose, ai due questionari hanno costituito la base per la redazione del Documento di lavoro che è oggi il punto di riferimento per la discussione dei Padri sinodali. Ancora una volta Papa Francesco ci stupisce e ci incoraggia ad essere protagonisti del Vangelo e testimoni autentici e coraggiosi di vita cristiana. Sono “convocati” tutti i giovani del mondo; sono chiamati a far sentire la propria voce, troppo spesso soffocata dal mondo degli adulti.

“Desidero anche ricordarvi le parole che Gesù disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: «Rabbì […], dove dimori?». Egli rispose: «Venite e vedrete» (Gv 1,38-39; Lettera di Papa Francesco ai giovani).

Una novità storica, una sorpresa dello Spirito caratterizza questo sinodo; dopo il recente accordo tra Santa Sede e Pechino sulle nomine episcopali, due vescovi, Giovanni Battista Yang Xaoting e Giuseppe Guo Zincai, hanno avuto la gioia, che è di tutta la Chiesa, di partecipare al Sinodo.

“Oggi, per la prima volta, sono qui con noi anche due confratelli Vescovi dalla Cina Continentale. Diamo loro il nostro caloroso benvenuto”, ha detto Papa Francesco:“La comunione dell’intero Episcopato con il Successore di Pietro è ancora più visibile grazie alla loro presenza”. Una visibile emozione e commozione si sono notate sul volto del papa.

Proprio durante il sinodo dei giovani Papa Francesco eleverà agli onori dell’altare il Suo grande predecessore Paolo VI, il vescovo Romero e il giovane lavoratore Nunzio Sulprizio ; un ulteriore grande dono per  i giovani del mondo.

Percorriamo allora questo cammino sinodale sapendo che il Signore ci chiama a seguirlo con fiducia e passione, certi che durante il viaggio Lui sarà sempre con noi.


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I bambini cinesi cantano “Forza Gesù”

In occasione della Visita di Stato del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in Cina in questi giorni, un gruppo di studenti cinesi di scuola elementare si è esibito con una canzone in italiano intitolata “Forza Gesù” dello Zecchino d’Oro.

Come si legge sul sito del Quirinale e riportato dall’account twitter dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, il Presidente Mattarella ha incontrato docenti e alunni della Scuola Elementare del Popolo di Chongqing, città che si trova nella parte centro-meridionale della Cina, con quasi 33 milioni di abitanti. Durante la visita alla scuola, un gruppo di bambini ha accolto il Presidente cantando “Forza Gesù”, una canzone in gara della 53ma edizione dello Zecchino d’Oro, che si è svolta a novembre del 2010. Il brano era cantato da Simone Deiana e come tutte le canzoni della performance canora era accompagnato dal Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna. Secondo una rapida ricerca su internet, la canzone è diventata popolare in Cina tramite un video postato su internet relativo a un’esibizione di poco successiva del Coro dell’Antoniano nella Basilica di San Fermo a Verona, in occasione del Natale dello stesso anno. Come riporta Famiglia Cristiana, il video con la canzone sottotitolata in cinese (dal titolo letterale “加油耶稣”) ha registrato un milione e mezzo di visualizzazioni in Cina. La voce solista era quella di una bambina di quattro anni, Francesca. In fondo al post i testi della canzone in italiano e in cinese.

La canzone mostra come i bambini siano consapevoli del male che li circonda e dei loro limiti nel poterlo affrontare. Appare anche la preoccupazione che i bambini hanno quando vedono che gli altri, gli adulti, sono infelici e il desiderio di fare qualcosa per loro. Ma il cuore della canzone è il riferimento a Gesù e non solo il fatto che il bambino veda la preoccupazione di Gesù per il male del mondo e vorrebbe consolarLo. Ma il fatto che l’amore di Gesù può superare il male e rendere il mondo più bello, e la bellezza salvare il mondo. Così un passaggio significativo del testo: “Con l’amore penso si può fare tanto. Per esempio consolare un po’ Gesù. Forza Gesù, non ti preoccupare se il mondo non è bello visto da lassù, con il Tuo amore si può sognare e avere un po’ di Paradiso quaggiù”.

Questa canzone è una piccola goccia in un oceano dove i riferimenti alla fede e ai simboli cristiani vanno scomparendo nelle nostre società occidentali, anche nei contesti dove un tempo erano considerati fondamentali, come ad esempio per l’educazione e i momenti di svago di bambini e ragazzi. A Roma, ad esempio, è molto triste in tempo di Natale vedere solo riferimenti generici alle “buone feste” e dover andare solo nelle librerie cattoliche per trovare biglietti augurali con immagini o rappresentazioni di carattere religioso. Si trovano Babbo Natale e il pupazzo di neve, a volte gli angeli (che però non hanno necessariamente, o nel tempo hanno visto un po’ perdersi, una connotazione cristiana), ma quasi mai la capanna di Betlemme con Gesù Bambino…

Questa canzone è anche una goccia anche nell’immensa Cina, dove la fede cristiana cresce, anche se con difficoltà, chiaroscuri e contraddizioni…Ed è bello che il testo riconosca che Gesù “faccia sognare”. Se i genitori capissero che Gesù è la risposta ai desideri, alle aspirazioni, e alle inquietudini dei giovani, tante infelicità, tanti mali del mondo certamente non esisterebbero. Anche nella grande Cina, dove al galoppante e sorprendente progresso economico e sociale si accompagna un allarmante vuoto di valori spirituali e morali, soprattutto tra le giovani generazioni. Può una fede bella, serena, vissuta nella vita di tutti i giorni, nei propri doveri quotidiani nella società, una fede nella persona di Gesù, che ci rende liberi interiormente e mette il prossimo al centro, “essere una marcia” in più per la grande Cina? Può questa figura di Gesù attrarre i giovani cinesi e rendere la loro vita più bella, più orientata a un benessere economico e sociale che sia più umano, meno individualista e più ricco interiormente e spiritualmente?

Nel diario di viaggio relativo a una delle due recenti tournée cinesi del Piccolo Coro dell’Antoniano leggiamo: “Sentire l’ovazione per ‘Forza Gesù’ o l’ascolto in silenzio della ‘Benedizione a Frate Leone’, pensando al messaggio così universale di quei testi, fa impressione. Abbiamo cantato in Italiano, in Inglese, in Cinese, in Spagnolo, in Francese, in Latino e alla fine tutto era comprensibile e tutto era a misura di bambino”. Qualcuno che segue il Papa più attentamente ricorderà che in occasione della sua visita in una parrocchia romana, i bambini della Prima Comunione avevano cantato per lui la Benedizione di Frate Leone.

Non è la prima volta che “Forza Gesù” è stata cantata in Cina. In internet abbiamo trovato che il piccolo coro filarmonico di Qingdao diretto da maestro Yang Guoqing l’aveva cantata, insieme a un altro testo (“Una stella a Betlemme”). Preghiamo e speriamo però che la scelta di questo testo in un’occasione ufficiale così importante sia un altro piccolo segno di un ponte che si costruisce, tra la Chiesa e la Cina, secondo gli sforzi e le intenzioni di Papa Francesco.

 

TESTO DELLA CANZONE (ITA e CIN)

Forza Gesù

Ogni sera quando prego nel lettino Penso a quello che si vede da lassù, Tutto il male che viviamo sulla terra, Ogni lacrima che scende sale su.

Tu mi dici cosa mai può fare un bimbo, Come può contare piccolo com’è.
Con l’amore penso si può fare tanto Per esempio consolare un po’ Gesù.

Forza Gesù, non ti preoccupare
Se il mondo non è bello visto da lassù, Con il tuo amore si può sognare
E avere un po’ di paradiso
Quaggiù.
Avere un po’ di paradiso
Anche quaggiù,
Avere un po’ di paradiso.

Quando dico la preghiera del mattino Prego per la sorellina ed il papà,
Per la mamma che mi sta vicino
Mi sorride, mi dà gran felicità.

Ma poi penso a tutti quei bambini Che non sono fortunati come me, Senza amore si cresce con fatica Che dolore tutto questo per Gesù.

Forza Gesù, non ti preoccupare
Se il mondo non è bello visto da lassù, Con il tuo amore si può sognare
E avere un po’ di paradiso quaggiù.

E’ importante la preghiera di un bambino, E’ importante perché nel suo cuore ha
La bellezza che al Signore dà un sorriso, La bellezza che il mondo salverà.

Forza Gesù, non ti preoccupare
Se il mondo non è bello visto da lassù, Con il tuo amore si può sognare
E avere un po’ di paradiso
Quaggiù.
Avere un po’ di paradiso
Anche quaggiù,
Avere un po’ di paradiso
Anche quaggiù!

         加油耶稣

每夜我都在小床上默默回顾经历那位多少的祝福
也许地上难免仍有许多痛苦
每滴眼泪他都为我们细数
人说小孩去做不可能会成功
怎能指望小孩去完成圣工
我想有爱的话就有能力传送
比如安慰耶稣让他更轻松
加油耶稣 请你不要担忧
  即使从天上看这世界很陈腐
  有你的眷顾 梦拉开帷幕
  天堂的一角可以落户 此处
天堂的一角可以落户 地上此处
天堂的一角可以落户
清晨我的祷告向他心意倾吐
为妹妹还有我地上的生父
陪伴妈妈一同祈祷很幸福
她的微笑让我心里很满足
想起许多小朋友在世界各处
他们并非和我一样的幸福
没人关爱的他们成长艰苦
这对耶稣来说他也很伤楚
加油耶稣 请你不要担忧
  即使从天上看这世界很陈腐
  有你的眷顾 梦拉开帷幕
  天堂的一角可以落户 此处
即便一个小孩祷告也很重要
因为他的心中有一份美好
这份美好传递给主一个微笑
这份美好可以拯救这世道
加油耶稣 请你不要担忧
  即使从天上看这世界很陈腐
  有你的眷顾 梦拉开帷幕
  天堂的一角可以落户 此处
天堂的一角可以落户 地上此处
天堂的一角可以落户 就在此处