“Cercate di essere veramente giusti”: è questo il versetto del Deuteronomio che fa da filo conduttore quest’anno alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si svolge tradizionalmente dal 18 al 25 gennaio. Un periodo che comprende, secondo il calendario liturgico, la festa della Cattedra di San Pietro e quella della Conversione di San Paolo. A nessuno sfugge la forza simbolica di questo riferimento agli apostoli: Pietro che per primo ha confessato la fede, Paolo che ha portato la fede ai confini del mondo.
L’iniziativa di celebrare una settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è nata in ambito protestante nel 1908, secondo una scelta operata dal Reverendo Paul Wattson, pastore anglicano diventato cattolico. Il tema di quest’anno è una raccomandazione di Dio al suo popolo, che sta per entrare nella terra promessa. Il Signore chiede ai suoi figli che possano risplendere tra gli abitanti delle città in cui vivranno e lavoreranno, come segno della presenza e della misericordia di Dio nel mondo. La gioia è il sentimento che caratterizzerà il popolo di Dio, un sentimento generato dalla consapevolezza che il Signore provvede, accompagna e benedice ogni azione ed ogni opera dei suoi figli.
Ad aprire le celebrazioni sarà Papa Francesco, che presiederà i vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura venerdì 18 alle ore 17.30. Nella parrocchia Santa Maria ai Monti, giovedì 24 gennaio alle ore 17, il parroco Don Francesco con Padre Giovanni della comunità ortodossa georgiana celebreranno insieme la liturgia dei Vespri.
Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è stata preparata dai cristiani dell’Indonesia. Grande Paese del Sud-est asiatico, con un vasto territorio e numerosissime isole, è anche la nazione che conta la più ampia maggioranza musulmana al mondo. Per animare la liturgia in questa settimana, alcuni testi biblici e di carattere teologico-pastorale sono stati scelti e preparati congiuntamente dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese. Ogni giorno avrà un tema specifico, partendo da un passo della Scrittura, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.
Papa Francesco sente molto la responsabilità e la necessità della riconciliazione tra i cristiani. In questo senso, in ogni suo viaggio apostolico, non manca di visitare le chiese sorelle e incontrare rappresentanti delle altre confessioni cristiane.
In particolare ricordiamo due iniziative ecumeniche importanti che si sono svolte nel 2016, fortemente volute da Francesco. Il viaggio a Lund, in Svezia, per commemorare, insieme alla Federazione luterana mondiale, i 500 anni della Riforma protestante. Il Papa ha tenuto l’omelia durante la preghiera ecumenica comune, poi insieme al Vescovo Munib Yunan, Presidente della Federazione Luterana Mondiale hanno firmato una Dichiarazione congiunta.
Altro momento memorabile è stato lo storico incontro e l’abbraccio tra Francesco e Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia link al nostro blog. Anche in questo caso è stata firmata una dichiarazione e poi il Pontefice e il Patriarca hanno tenuto un breve discorso.
Apprestiamoci a vivere e ad affidare questa importante Settimana e l’intero cammino ecumenico a Pietro, un uomo debole, che ha tradito il Signore nel momento più importante, ma la cui sincerità e amore verso il Signore gli hanno meritato dal Risorto stesso di confermare i suoi fratelli nella fede. Affidiamoci anche a Paolo, un violento persecutore dei cristiani nel suo passato, che è riuscito a sperimentare la forza della tenerezza di Cristo e ad annunciare la Sua parola ai lontani.