ConAltriOcchi blog – 以不同的眼光看世界-博客

"C'è un solo modo di vedere le cose finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" – "There is only one way to see things, until someone shows us how to look at them with different eyes" (Picasso) – "人观察事物的方式只有一种,除非有人让我们学会怎样以不同的眼光看世界" (毕加索)


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il sacro non sia strumentalizzato dal profano. Papa Francesco in KazaKistan

E’ terminato  il 38.mo viaggio apostolico di Papa Francesco, che si è svolto dal 13 al 15 settembre in Kazakistan.

Si è così concluso il Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali; è stata resa nota la Dichiarazione finale, nella quale si è voluto sottolineare la grande importanza del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

I frutti di queste giornate, alle quali per la prima volta ha partecipato un Papa saranno certamente importanti e duraturi.

Occorre mettere in evidenza il Discorso del Santo Padre, durante la Preghiera in silenzio dei Leader religiosi; un testo a nostro parere tra i più importanti del pontificato. Dopo la preghiera in silenzio dei leader religiosi, la plenaria ha riflettuto sul tema del ruolo dei leader delle religioni nello sviluppo spirituale e sociale della civiltà umana nel periodo post-pandemico. Il Papa ha voluto sottolineare tra le altre cose, la necessità di superare ogni tipo di fondamentalismo e l’importanza del ruolo pubblico della religione:” Fratelli e sorelle, il mondo attende da noi l’esempio di anime deste e di menti limpide, attende religiosità autentica. È venuta l’ora di destarsi da quel fondamentalismo che inquina e corrode ogni credo, l’ora di rendere limpido e compassionevole il cuore. Ma è anche l’ora di lasciare solo ai libri di storia i discorsi che per troppo tempo, qui e altrove, hanno inculcato sospetto e disprezzo nei riguardi della religione, quasi fosse un fattore di destabilizzazione della società moderna”.

Il Papa poi ha anche ricordato che non si deve mai giustificare la violenza, in particolare quella che usa le religioni: “Non permettiamo che il sacro venga strumentalizzato da ciò che è profano”.

 Ha colpito tutti in questo viaggio, l’atmosfera gioiosa e piena di speranza che si è notata in tutti gli ambiti, dagli apparati governativi, religiosi, fino alla gente comune. Papa Francesco è riconosciuto come uomo di pace e grande autorità morale e spirituale. Francesco Vescovo di Roma, cammina verso ogni uomo e ogni cultura, così come vorrà lo Spirito. Il dialogo si fa camminando, sottolinea spesso il Papa.

Il Dio di Gesù Cristo è il Dio dei cammini; percorriamo anche noi, ciascuno nella propria storia personale, il cammino nel dialogo interreligioso. Guardiamo oltre le difficoltà e le incomprensioni.

“Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb12,1-2).


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Papa Francesco in visita in Marocco

E’ stato reso noto il programma del Viaggio Apostolico di Papa Francesco in Marocco, Paese in maggioranza musulmano, previsto il 30 e il 31 marzo prossimi.

ImgViaggioMaroccoIl Papa ha accolto l’invito del Re Mohammed VI e dei vescovi del Paese. Tra le tappe del Viaggio Apostolico sono previsti anche l’incontro con i migranti nella sede della Caritas diocesana e quello con i sacerdoti, i consacrati e il Consiglio ecumenico delle Chiese nella cattedrale di Rabat.

Il viaggio, come da proposta delle autorità del Marocco per facilitare la visita del Pontefice, sarà circoscritto alla sola città di Rabat, dove dal 1976 ha sede la nunziatura apostolica.

A 33 anni dalla storica visita di San Giovanni Paolo II che nello stadio di Casablanca il 19 agosto 1985 incontrò i giovani musulmani in un’iniziativa di dialogo senza precedenti, certamente il viaggio di Francesco sarà un’altra occasione per sviluppare il dialogo interreligioso e la reciproca conoscenza fra cristiani e musulmani.

 

 


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Papa Francesco lascia gli Emirati Arabi Uniti

Il 27mo Viaggio Apostolico di Papa Francesco, in visita negli Emirati Arabi Uniti, si è concluso questa mattina con la Santa Messa nello Zayed Sports City di Abu Dhabi.

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Photo credit: http://w2.vatican.va

Il Papa è arrivato nel grande centro sportivo di Abu Dhabi, dove ha celebrato  la Santa Messa per la comunità cattolica locale, costituita da circa 300 fedeli. Una vera e propria pagina storica, poichè si tratta della più grande celebrazione cristiana in pubblico nella Penisola araba.

Il Papa è giunto in ‘papamobile’ in mezzo a una folla in festa di fedeli e pellegrini, tra cattolici di 100 diverse nazionalità e circa 4 mila musulmani dentro e fuori lo stadio, il più grande degli Emirati. Il tripudio di bandiere bianche e gialle, colori del Vaticano, sventolate dai giovani è stato la testimonianza dell’entusiasmo e dell’importanza dell’evento.

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Photo credit: http://w2.vatican.va

Ieri, invece le importanti tappe del Pontefice al Palazzo Presidenziale in visita ufficiale al Principe ereditario, l’incontro privato con i membri del Muslim Council of Elders alla Grande Moschea dello Sceicco Zayed e l’incontro interreligioso nel Founder’s Memorial, dove Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib hanno firmato il Documento sulla “fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, una pietra miliare nei rapporti tra cristianesimo e islam.

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Photo credit: http://w2.vatican.va

Il Papa è arrivato lunedì negli Emirati Arabi Uniti, dove al Palazzo presidenziale di Abu Dhabi si è svolta la cerimonia ufficiale di benvenuto. Giunto in auto, scortato dalla guardie presidenziali a cavallo, il Pontefice è stato subito accolto dal principe ereditario, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Dopo la cerimonia di benvenuto, il Papa e il principe ereditario hanno avuto un colloquio in privato nel Palazzo presidenziale di Abu Dhabi. Terminato l’incontro è avvenuto lo scambio dei doni. Il Papa ha donato un medaglione che raffigura in primo piano l’incontro tra San Francesco e il Sultano Al-Malik al-Kamil. Nel giro c’è l’iscrizione in latino del viaggio apostolico: “Rendimi strumento della tua pace”. L’immagine scelta risalta lo scopo interreligioso della visita. Lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, invece, ha donato l’atto notarile, risalente al 22 giugno 1963, con la donazione della terra per la costruzione della prima chiesa negli Emirati Arabi Uniti.


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Viaggio del Papa negli Emirati Arabi Uniti

Siamo fratelli pur essendo differenti” ha detto Papa Francesco nel videomessaggio  diffuso questa mattina, in vista del suo Viaggio Apostolico ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) dal 3 al 5 febbraio.

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Il pellegrinaggio del Papa risponde all’invito dello Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, Principe ereditario di Abu Dhabi, a partecipare all’Incontro Interreligioso Internazionale su “Fraternità Umana”. Il Pontefice incontrerà anche la piccola comunità cattolica che vive negli Emirati Arabi.

Il tema scelto dal Vicariato Apostolico dell’Arabia meridionale è tratto dalla Preghiera di Pace di San Francesco: Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace”, parole che esprimono speranza perchè il viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti possa diffondere la pace.

Quello di Papa Francesco è il primo pellegrinaggio in assoluto da parte di un Vescovo di Roma nella penisola arabica. Significativamente la visita arriva anche nell’anno in cui si celebra l’800° anniversario dell’incontro tra Francesco di Assisi e il Sultano Malik Al-Kamil, avvenuto in Egitto nel 1219.

Colpisce di questo viaggio, l’attesa gioiosa e piena di speranza che si registra in tutti gli ambiti religiosi e civili, dagli apparati governativi alla gente comune. Papa Francesco è riconosciuto come uomo di pace e grande autorità morale e spirituale. Francesco Vescovo di Roma, Papa cammina verso ogni uomo e ogni cultura, cosi’ come vorrà lo Spirito. Il dialogo si fa camminando, sottolinea spesso il Papa.

Il Dio di Gesu’ Cristo è il Dio dei cammini; percorriamo anche noi, ciascuno nella propria storia personale, il cammino nel dialogo interreligioso. Guardiamo oltre le difficoltà e le incomprensioni.

Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb12,1-2).