ConAltriOcchi blog – 以不同的眼光看世界-博客

"C'è un solo modo di vedere le cose finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" – "There is only one way to see things, until someone shows us how to look at them with different eyes" (Picasso) – "人观察事物的方式只有一种,除非有人让我们学会怎样以不同的眼光看世界" (毕加索)


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C’è tanta luce nel dolore

Postiamo sul nostro blog un testo pubblicato sull’ Osservatore Romano del 24 febbraio 2021. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza dell’articolo sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto.

Il Vangelo della II domenica di Quaresima

Don Francesco Pesce

È bello dice Pietro; restiamo qui! Se ci fermiamo sul monte allora la fede diventa un riparo, un comodo spazio, un rifugio separato dalla realtà dove spesso c’è chi sperimenta tanto buio.

Noi non dobbiamo fare nessuna capanna sul monte, perché poi ci mettiamo subito le mura, le torri, i soldati di guardia; e poi mettiamo una porta blindata e facciamo entrare solo chi vogliamo noi, chi può esserci utile; e intanto giù a valle, sotto le nostre mura c’è chi muore di fame, di solitudine e di guerra.

Noi dobbiamo scorgere la luce nelle tenebre dei Getsemani di ogni tempo quando anche noi come i tre apostoli, non siamo in grado di vegliare con Gesù e con tanti poveri Cristi che soffrono e pregano. Perché non facciamo le capanne nei tanti orti degli ulivi della storia? Che Dio ci perdoni! Lui ci ha già perdonato perché conosce la nostra fragilità, le nostre paure, non le giudica ma le accompagna e le prende su di sé.

Gesù non vuole la luce abbagliante, la Chiesa trionfante, il vescovo o il prete sempre in prima fila all’ennesima presentazione di qualche libro. Lui preferisce portare luce nel mistero del dolore, nel buio della solitudine, perché Gesù ha sofferto, è rimasto solo. Io sono contento quando la Chiesa non è in prima fila, ma soffre o rimane sola, perché in questo modo partecipa fino in fondo al mistero dell’amore sofferto e offerto. Mentre scrivo queste righe ripenso alla grande fortuna, che è dono di Dio, che abbiamo noi parroci, di andare a trovare i malati, le persone sole, di entrare nelle case del dolore; quanta luce! Quanta luce! Veramente tante trasfigurazioni ho potuto vedere.

Noi non dobbiamo scalare nessuna montagna, non dobbiamo raggiungere nessun traguardo, perché tutto è Grazia. Bisogna invece discendere fino all’ultimo dolore, fino agli inferi, nel buio del dolore del mondo intero. Poi come Tommaso siamo chiamati, perché è una vocazione, a toccare le piaghe del dolore, a farle nostre, per scoprire che il Signore le ha redente, salvate, ha deciso di abitare, di fare la Sua capanna proprio lì.

Solo nel silenzio del buio, quando le nuvole della vita oscurano le chiassose e false luci artificiali che ci hanno illuso, noi possiamo ascoltare la voce del Padre che non ha mai smesso di parlare. Ascoltate Lui perché io gli voglio bene dice il Padre; ascoltate Gesù perché anche Lui mi vuole bene; ascoltiamo Lui perché il Dio Uno che è Amore, per natura Sua non può stare da solo ma si comunica nel mistero della trinità.

Cosa dice Gesù? Parla di risorgere dai morti. Non capirono; non capiamo. Non importa se non capiamo. Nessuno abbia paura di non capire.

La risurrezione di Gesù non ha nessun maestro o padrone ma solo testimoni.

La risurrezione di Gesù non è una notizia da conoscere, ma un dono da accogliere, per vivere già oggi da risorti, per vedere la luce nel buio, per rinascere in ogni giorno che muore. Nell’Attesa di poterLo incontrare.


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Papa Francesco sulla violenza sulle donne: “Non possiamo guardare dall’altra parte”

Preghiamo per le donne vittime di violenza, perché vengano protette dalla società e perché le loro sofferenze siano prese in considerazione e ascoltate da tutti”.

Photo credit: https://thepopevideo.org/?lang=it

E’ questa l’intenzione di preghiera del mese di Febbraio che Papa Francesco affida a tutta la Chiesa cattolica attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Il Video del Papa del mese lancia un forte messaggio contro i tanti tipi di violenza nei confronti delle donne: “Una vigliaccheria, un degrado per tutta l’umanità”. Papa Francesco chiede che le vittime vengano protette dalla società e che la loro sofferenza venga ascoltata.

Oggi le donne di tutto il mondo sono vittime di molteplici forme di violenza: violenza fisica, sessuale, psicologica e verbale. Ogni giorno nel mondo vengono uccise 137 donne da un membro della propria famiglia. Più della metà muore per mano di parenti o del partner. Nel 2020, 243 milioni di donne e ragazze hanno subito abusi da parte di un partner. In tutto il mondo, il 35% delle donne ha subito violenze fisiche o sessuali. Le donne adulte rappresentano quasi la metà delle vittime di tratta di esseri umani nel mondo. Nell’Unione Europea, 1 donna su 10 riferisce di aver subito il cyberbullismo dall’età di 15 anni. Le donne vittime di violenza hanno maggiori probabilità di avere problemi di salute: traumi, disturbi d’ansia o depressione, infezioni sessualmente trasmissibili come l’HIV.

La violenza contro le donne è un grido in tutte le sue forme e Papa Francesco lo ha ribadito più volte invitandoci a riflettere: “Se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, dobbiamo tutti fare molto di più per la dignità di ogni donna”.

Fonti principali: Rete Mondiale di Preghiera del Papa. ONU DONNE: Fatti e cifre: eliminare la violenza contro le donne (Novembre 2020). Organizzazione Panamericana della Sanità/Organizzazione Mondiale della Sanità Honduras (gennaio 2020). Omelia di Papa Francesco nella LII Giornata Mondiale della Pace (gennaio 2020). Pelletier, Anne-Marie: L’Eglise des femmes avec des homes (2019)