ConAltriOcchi blog – 以不同的眼光看世界-博客

"C'è un solo modo di vedere le cose finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" – "There is only one way to see things, until someone shows us how to look at them with different eyes" (Picasso) – "人观察事物的方式只有一种,除非有人让我们学会怎样以不同的眼光看世界" (毕加索)


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Le celebrazioni del Natale in Cina

Le celebrazioni natalizie dei giorni scorsi hanno visto una grande, gioiosa e sentita partecipazione da parte di cattolici in ogni parte della Cina. Tanti di loro ci hanno inviato foto e video per condividere questi momenti, molti dei quali diffusi anche attraverso i social media, e che a nostra volta condividiamo. Sarebbe impossibile riassumere e spiegare in parole l’intensità con cui i cattolici cinesi hanno vissuto questi giorni. Quello che emerge, ancora una volta, è una chiesa viva e giovane, pronta ad accogliere con gioia e amore il Signore che viene. Le foto ci mostrano chiese gremite sia alle Messe della vigilia sia alle celebrazioni del 25 dicembre. Alle celebrazioni liturgiche sempre ben curate si sono anche accompagnati  momenti di festa e convivialità nelle parrocchie e lungo le strade, con le chiese addobbate a festa e i presepi pronti per accogliere Gesù Bambino, come da tradizione portato in processione alla Messa di mezzanotte.

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A Pechino, il viale che porta all’ingresso della chiesa di Xishiku o Beitang (“chiesa del nord”) è stato decorato con grandi angeli di luce e un imponente albero di Natale. Diverse messe sono state organizzate nel pomeriggio della vigilia fino a sera, per facilitare la partecipazione imponente. Alla Messa presieduta dal vescovo, Mons. Giuseppe Li Shan, la chiesa era piena e ha visto anche la partecipazione di molti stranieri.

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Il Natale è stato celebrato solennemente anche nelle altre chiese più piccole di Pechino o meno centrali.

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Nella cattedrale di Haimen (Jiangsu), la Messa della Vigilia è stata presieduta da Mons. Shen Bin. Nell’omelia il vescovo ha detto che la nascita di Gesù Bambino ha avviato una nuova era per l’umanità. Gesù è nato povero e semplice invitando anche noi a uno stile di vita sobrio e dedito all’amore per gli altri, soprattutto le persone più vulnerabili. Mons. Shen ha anche invitato a testimoniare a chi ci circonda la nostra fede, attraverso una vita cristiana.

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Canti, danze, rappresentazioni, processioni e feste, anche per le strade, a Xi’An e Yan’An (Shaanxi).

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Ringraziamo di cuore i nostri fratelli e sorelle della Cina per aver condiviso questi momenti e per la testimonianza di fede e di vita che continuano a portare nella  mondo. Restiamo in comunione spirituale con i cattolici cinesi e chiediamo l’intercessione di Maria, Madre di Dio, affinché protegga e custodisca sempre la Chiesa in Cina.

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©Francesco Pesce/TherAsia onlus


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Celebrati in Cina i 50 anni della pubblicazione della Bibbia del Beato Gabriele Maria Allegra

La scorsa settimana si è tenuto a Pechino un Forum ecclesiale per celebrare il 50mo anniversario della pubblicazione della traduzione in cinese della Bibbia a opera dello Studium Biblicum Franciscanum di Hong Kong (in cinese Sigao Shengjing思高圣经), iniziata e diretta dal Beato Gabriele Maria Allegra, OFM.

Il simposio, organizzato dal Faith Institute for Cultural Studies e dalla Chiesa Cattolica cinese, si è svolto nella giornata del 18 ottobre 2018, presso il Friendship Hotel di Pechino. Vi hanno partecipato vescovi, sacerdoti, religiose e laici, che hanno condiviso esperienze e studi sulla traduzione, l’educazione, la spiritualità, l’evangelizzazione e la pastorale biblica.

La cerimonia di apertura è stata presieduta da Mons. Giovanni Battista Yang Xiaoting, vescovo di Yan’An (Shaanxi), con diversi saluti a partire da quelli di Mons. Giuseppe Guo Jincai, vescovo di Chengde (Hebei). Entrambi i prelati erano a Roma nelle scorse settimane per partecipare al Sinodo sui giovani – la prima volta per due vescovi della Cina continentale.

Nel suo discorso, Mons. Guo ha ricordato che “Ignorantia Scripturae, ignorantia Christi est” e ha ripercorso il processo di traduzione dell’edizione biblica curata dallo Studium Biblicume il contesto storico della sua pubblicazione. Come è noto, questa edizione – la prima versione cattolica completa della Sacra Scrittura in cinese dai testi originali pubblicata a Hong Kong nel 1968 e autorizzata in Cina nei primi anni ’90 – rimane la più apprezzata e utilizzata dai fedeli.

Erano presenti e hanno partecipato alle varie sessioni diversi seminari da varie parti della Cina, come il Seminario di Pechino, di Shenyang (Liaoning), dello Shaanxi, dello Sichuan, di Jilin, di Sheshan (Shanghai) e dell’Hebei. Diversi sacerdoti e religiose che hanno partecipato sono dediti all’insegnamento della Bibbia in diversi ambiti. Dalla condivisione è emersa una consapevolezza condivisa dell’importanza della Bibbia nella vita della Chiesa, del fatto che “per amare Dio dobbiamo iniziare dalla Bibbia” – come affermato da un sacerdote tra i partecipanti.

Durante il Simposio si è sottolineata la necessità di promuovere maggiormente la lettura della Bibbia, in particolare tra i laici, attraverso gruppi di studio e la Lectio Divina; aggiornare la formazione biblica nei seminari e tra i sacerdoti che operano nelle parrocchie; pensare di creare un gruppo di studiosi della Bibbia, un centro biblico o di formazione biblica; includere maggiormente le concordanze nelle edizioni bibliche; disporre di maggiori risorse in cinese per lo studio della Bibbia; e prestare più attenzione al potenziale dei nuovi mezzi di comunicazione sociale. Alcuni partecipanti hanno reiterato l’apprezzamento per la traduzione del Beato Allegra, una traduzione eccellente, elegante e accurata. Tra le sfide o le difficoltà emerse, sono stati menzionati il fatto che la lingua col tempo cambia e molte espressioni o termini impiegati nella versione dello Studium Biblicumsono oggi caduti in disuso e andrebbero aggiornati. Vi sono poi differenze idiomatiche tra Cina continentale e Hong Kong o Taiwan. Mancano poi traduzioni bibliche nelle lingue delle minoranze etniche in Cina.

La discussione è stata molto attiva e concreta da parte di tutti i partecipanti e si è conclusa con le parole di Mons. Giuseppe Shen Bin, vescovo di Haimen (Jiangsu), appena rientrato dall’Italia, dove ha partecipato all’incontro internazionale Ponti di pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Bologna. Mons. Shen ha espresso gratitudine ai partecipanti, sperando di mettere insieme la saggezza condivisa da ciascuno per poterla concretizzare in azione attraverso la collaborazione di tutti.

Breve storia della traduzione dello Studium Biblicum Franciscanum

Padre Gabriele Maria Allegra (1907-1976), frate francescano siciliano beatificato da Papa Benedetto XVI il 29 September 2012, è l’iniziatore di questa opera di traduzione biblica. Concepì l’idea dopo aver partecipato a una conferenza a Roma, nella quale si parlava di Giovanni da Montecorvino OFM (1247-1328), missionario in Cina durante la dinastia Yuan (1279-1368), fondata dai discendenti mongoli di Gengis Khan, e la sua traduzione del Nuovo Testamento e dei Salmi in lingua mongola. Apprendendo come una “scossa elettrica” che non vi era ancora una traduzione completa della Bibbia in cinese (mentre i protestanti ne avevano già diverse, comprese le lingue etniche), Padre Allegra iniziò negli anni ’30 il lavoro di traduzione, che portò a termine negli anni ’60. Nel 1961, la traduzione fu pubblicata in diversi volumi a Hong Kong, dove aveva fondato lo Studium Biblicum Franciscanum, per essere coadiuvato da cinesi nell’opera di traduzione. L’edizione in un unico volume, più pratica per l’uso dei fedeli, fu pubblicata nel 1968, il giorno di Natale. La traduzione si basa sui testi originali, non più sulla Vulgataa differenza della maggioranza delle traduzioni precedenti, tutte parziali e in massima parte del Nuovo Testamento, fatta eccezione per la traduzione del gesuita Louis de Poirot (1735-1813), che Padre Allegra conosceva e di cui fece delle foto recandosi alla chiesa del Nord di Pechino (Beitang) dove ne era conservata una copia. Tuttavia, la Bibbia di Padre Allegra non fu autorizzata in Cina continentale prima degli anni ’90. Fino a quel tempo, i cattolici cinesi usavano una precedente versione del Nuovo Testamento dalla Vulgata, di un altro padre gesuita, cinese, Joseph Xiao Jingshan 蕭靜山(1855-1924), pubblicata nel 1922, con diverse revisioni, di cui l’ultima condotta guardando ai testi originali nel 1956. La Cina autorizzò inizialmente la stampa solo del’Antico Testamento della Bibbia Sigao, da accompagnarsi al Nuovo Testamento di Xiao, e successivamente dell’edizione completa. Come emerso dal Forum ecclesiale che si è tenuto in questi giorni a Pechino, la Bibbia di Padre Allegra rimane la più amata e utilizzata dai cattolici cinesi.

Foto:©Francesco Pesce/TherAsia onlus

 


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In comunione con la Chiesa in Cina, siamo una famiglia

Ieri nella nostra parrocchia di Santa Maria ai Monti abbiamo organizzato una Messa solenne per inaugurare le attivitá del nuovo anno pastorale, con la partecipazione di tutti, catechisti, bambini, operatori pastorali, suore e religiosi del rione….La Provvidenza ha voluto che fossero appena arrivati a Romdue vescovi della Cina continentale, che per la prima volta nella storia partecipano al Sinodo, in forza del recente accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, per il quale la nostra comunità ha tanto pregato e speratoLi abbiamo invitati a concelebrare la Messa, presieduta dal Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, e loro hanno accettato con grande gioia.
Per noi che da sempre portiamo nel cuore la Chiesa in Cina, ma anche per tutta la comunitá parrocchiale che ha imparato a conoscere e voler bene a questi nostri fratelli e sorelle “lontani” geograficamente ma cosí vicini nella comunione ecclesiale, la loro presenza tra noi ha reso la festa ancora piú bella . Come Papa Francesco, ci siamo profondamente commossi per aver condiviso con loro la celebrazione dell’Eucarestia nella nostra parrocchia e a Roma. Portiamo anche nel cuore e invitiamo a leggere il Messaggio che il Santo Padre Francesco ha scritto recentemente ai Cattolici cinesi e alla Chiesa Universale.
I due vescovi cinesi erano Mons. Giovanni Battista Yang Xiaoting, vescovo di Yan’ An (Shaanxi), Mons. Giuseppe Guo Jincai, vescovo di Chengde (Hebei), quest’ultima diocesi appena eretta dal Santo Padre. Ha concelebrato anche Mons. Leonardo Gomez, Vescovo Emerito di Chiquinquirà (Colombia), che è a Roma per partecipare alla canonizzazione del Beato Papa Paolo VI e di Mons. Oscar Romero, che si terrà in San Pietro il prossimo 14 ottobre. 

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Foto: ©Francesco Pesce/ConAltriOcchi Blog

Dopo una breve omelia del Cardinale, Mons. Yang ha preso la parola e, ispirandosi alle letture del giorno, ha condiviso una breve ma significativa riflessione con la nostra comunitá – la riportiamo di seguito con quale piccola modifica di editing:
Come la famiglia costituita da marito e moglie é sempre unita, cosí é la Chiesa, che é una, santa, cattolica e apostolica. In Italia, in Cina o in altri Paesi, l’amore di Cristo é sempre lo stesso. Papa Francesco, che conosce molto bene la nostra situazione della Chiesa cattolica in Cina, non vuole lasciarci, non vuole separarci dalla Chiesa universale.  Noi aspettiamo sempre che il il Santo Padre possa venire in Cina, che anche voi, il Cardinale, il Parroco don Francesco, tutti voi, sempre vi aspettiamo in Cina! Nell’amore di Cristo, nell’amore di Dio, siamo sempre una famiglia, la Chiesa universale é sempre come una famiglia. Anche se siamo in paesi diversi, anche se nella cultura, nella liturgia e in altre cose c’é una diversitá, la nostra fede, nel Signore, é sempre una. Per questo tutti noi, nell’amore di Dio, nell’amore di Cristo, siamo uniti come una famiglia. Voi avete pregato molto per la Chiesa cinese. Vi ringraziamo per questo, per aver pregato per noi, per aver aiutato la Chiesa in Cina. Anche oggi siamo molto contenti di essere venuti in mezzo a voi, questa é una grande gioia per noi. Vi ringrazio ancora per la vostra preghiera e per tutto l’amore che avete manifestato per la Chiesa in Cina. Vi chiedo ancora un aiuto per questa Chiesa in Cina. La nostra Chiesa é come una bambina, non é molto matura, quindi abbiamo bisogno del vostro accompagnamento, del vostro aiuto e della vostra preghiera, sempre nell’amore del Signore. Grazie a tutti!  
Questa riflessione é stata una perla preziosa donata alla nostra comunitá, che si é aggiunta alle incommensurabili ricchezze che giá possediamo. Tanti parrocchiani e persone di buona volontá hanno animato questa celebrazione. I lettori, il coro e i sacerdoti concelebranti. C’era la presenza significativa dei bambini e dei ragazzi che inizieranno o continueranno il catechismo in preparazione dei Sacramenti, accompagnati dai genitori e dalle loro famiglie. Abbiamo scritto noi le preghiere dei fedeli e un parrocchiano dopo l’altro le ha lette a significare il contributo di tutti e di ciascuno alla vita della comunitá. Altri parrocchiani hanno poi portato i doni all’Altare. Il pane e il vino, ma anche due stole rosse per i vescovi cinesi e un’immagine evangelica fatta dalle suore cinesi per il Cardinale. Alla fine della Messa la processione si é fermata a pregare all’altare laterale dove sono poste le reliquie del Beato Gabriele Maria Allegra, missionario francescano siciliano traduttore della Bibbia in cinese. Per l’occasione avevamo fatto portare anche dalla Rettoria cinese la statua della Madonna di Sheshan, cui i cattolici cinesi sono tanto devoti.
Non c’era modo piú bello di iniziare l’anno pastorale. Un dono della Provvidenza, un dono della Madonna, nel giorno che ricordava la Vergine del Rosario. Maria Regina dei Monti, Regina del Rosario e Regina della Cina prega per noi, per la nostra comunitá e per la Chiesa universale!


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I cattolici cinesi e la devozione a Maria

Oggi la Chiesa celebra la festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria, istituita da Papa Pio XII nel 1944. Qualche anno prima, nel 1942, il Pontefice aveva consacrato il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria. Recita il Vangelo secondo Luca: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc. 2,19). Nelle apparizioni e nel messaggio di Fatima, la devozione al Cuore Immacolato di Maria è centrale. Il 13 giugno 1917, nella seconda apparizione, la Vergine si riferisce al suo Cuore Immacolato come “rifugio e cammino” che condurrà a Dio.

In questo giorno che celebra questa bella devozione popolare di amore alla Madonna, postiamo alcune foto che abbiamo ricevuto nelle scorse settimane dai nostri carissimi  fratelli e sorelle della Chiesa in Cina, che come da tradizione, per tutto il mese di maggio, si sono recati in pellegrinaggio in diversi santuari mariani. Tra essi anche il santuario dedicato a Maria, Aiuto dei Cristiani, che si trova a Sheshan, a una trentina di chilometri da Shanghai. Papa Benedetto XVI nella sua Lettera ai Cattolici Cinesi (2007) ha indetto una giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, da celebrarsi ogni anno il 24 maggio, appunto festa di Maria Ausiliatrice, invitando i cattolici cinesi a recarsi in pellegrinaggio in questo importante santuario. Oltre a visitare Sheshan, diversi gruppi parrocchiali si sono organizzati per recarsi nei tanti santuari mariani sparsi per la Cina (Fujian, Jiangxi, Shanxi, Shaanxi – vedi foto). Il 12 maggio in particolare, la Chiesa cinese ha festeggiato la festa di Nostra Signora della Cina (中华圣母), che si celebra ogni anno nella seconda domenica di maggio, in coincidenza della Festa della Mamma.

Chiediamo l’intercessione di Maria, Regina della Cina, affinchè vegli sull’amato Popolo cinese e la Chiesa in Cina e li protegga sempre.

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Foto/Photos: ©Francesco Pesce / ConAltriOcchi Blog


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Grandezza e piccolezza nell’Ascensione e nel messaggio di Fatima

Oggi la Chiesa celebra la Festa della Ascensione che, cadendo quest’anno il 13 maggio, coincide anche con la memoria liturgica della Madonna di Fatima, stabilita nel giorno della prima apparizione della Vergine ai tre pastorelli, nel 1917. Nell’Ascensione di Gesù e nel messaggio di Fatima troviamo la grandezza e piccolezza di Dio che parla e si manifesta agli uomini.

Il Signore Gesù ascende al cielo. Dio che è sceso nel mondo facendosi piccolo, facendosi bambino, è ora elevato in cielo. Gesù, che ha condiviso tutto con noi (tranne il peccato), comprese la fragilità di essere un bimbo bisognoso di tutto, la debolezza del corpo fisico, la sofferenza e l’umiliazione, fino alla morte, non è più fisicamente con noi. E’ nel Mistero della Gloria del Padre, non abita più soltanto il tempo e lo spazio, li supera, quindi è sempre presente in mezzo a noi e ci rende più vicini al cuore del Padre. Nello stesso tempo, l’Ascensione inaugura la “grande” missione della Chiesa nel mondo, l’annuncio della Buona Notizia a tutti i popoli, come ha ricordato Papa Francesco oggi durante il Regina Coeli: “Gesù risorto e asceso al cielo manda i suoi discepoli a diffondere il Vangelo in tutto il mondo. Pertanto, l’Ascensione ci esorta ad alzare lo sguardo al cielo, per poi rivolgerlo subito alla terra, attuando i compiti che il Signore risorto ci affida“.

 

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La domenica,  giorno della Resurrezione, e per di più la solennità dell’Ascensione , “prevalgono” sulle altre memorie liturgiche e sono il centro della riflessione e della vita cristiana di questa giornata. Tuttavia, è bello ricordare e pregare anche la Madonna di Fatima in questo giorno particolare. Così il Papa su twitter: “Beata Vergine di Fatima, volgi il tuo sguardo su di noi, sulle nostre famiglie, sul nostro Paese, sul mondo“.

Il 13 maggio 1917 la Vergine è apparsa a tre bambini, semplici pastorelli, lasciando loro un messaggio di pace universale, una profezia per la Chiesa, che ci interpella ancora oggi. “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa” – disse Papa Benedetto nell’omelia della Messa il 13 maggio 2010, in occasione del suo Viaggio Apostolico in Portogallo. Quindi un messaggio semplice, ma ancora valido dopo più di 100 anni.

 

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© Francesco Pesce / ConAltriOcchi Blog

 

L’anno scorso la Chiesa ha celebrato il centenario delle apparizioni, con tante iniziative in diversi diocesi del mondo, tra cui in Cina (foto).  In occasione del centenario, il Papa ha canonizzato i due dei pastorelli, Giacinta e Francisco, che erano scomparsi ancora bambini, qualche anno dopo le apparizioni. Suor Lucia, l’ultima veggente di Fatima entrata in clausura, è morta nel 2005 a 97 anni. La statua della Madonna pellegrina e le reliquie dei santi pastorelli sono stati portati in pellegrinaggio in varie parti d’Italia durante il centenario, anche al Santuario del Divino Amore Roma e in Vaticano, dove dopo la processione per Via della Conciliazione è stata celebrata la Messa in San Pietro (foto).

 

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© Francesco Pesce / ConAltriOcchi Blog

 

Se vogliamo essere cristiani dobbiamo essere mariani” – ha detto Papa Francesco all’inizio del suo pellegrinaggio a Fatima l’anno scorso, ripetendo una frase del Beato Paolo VI. Portiamo questa esortazione nel cuore e, come Maria, teniamo lo sguardo fisso su Gesù, annunciando il Vangelo e testimoniando la fede nella vita di tutti i giorni.


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I cattolici cinesi celebrano la festa di Nostra Signora della Cina

Come ogni anno, alla vigilia della Festa della Mamma – che cade la seconda domenica di maggio – i cattolici cinesi celebrano la festa di Nostra Signora della Cina (中华圣母, letteralmente “Santa Madre della Cina”). Ringraziamo due comunità cattoliche nella provincia dell’ Hebei per averci mandato delle belle foto della celebrazione che hanno svolto oggi.

 

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Secondo la tradizione, nel 1900, durante la rivolta dei Boxer , la Madonna è apparsa nel villaggio di Donglü (Hebei), a circa 150 km da Pechino. I cattolici del villaggio, attaccati dai boxer, invocarono la protezione di Maria, che apparve luminosa e vestita di bianco, e attribuirono la loro salvezza alla sua intercessione. Da quel momento Donglü è diventato un centro di grande devozione mariana. Nel 1908, un quadro della Vergine con in braccio Gesù Bambino, circondati dai fedeli del villaggio, fu posto sopra l’altare della chiesa a rappresentare “Nostra Signora di Donglü”. Il quadro fu poi sostituito da un’altra immagine di Maria seduta su un trono e Gesù Bambino alla sua sinistra, in abiti imperiali. L’immagine è venerata come Maria Regina della Cina (中华之后).

Papa Pio XI riconobbe il santuario di Donglü come luogo di pellegrinaggio e Pio XII approvò la festività di Nostra Signora della Cina nel calendario liturgico, la cui data fu  modificata dopo il Concilio Vaticano II e fissata il giorno prima della seconda domenica di maggio. Il santuario di Donglü fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Una chiesa imponente è stata ricostruita e consacrata nei primi anni ’90.

 

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  © Francesco Pesce / ConAltriOcchi Blog

 

E’ ormai noto che i cattolici cinesi hanno un grande amore verso la Madonna. Papa Benedetto XVI nella sua Lettera ai Cattolici Cinesi (2007) ha indetto una giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, da celebrarsi ogni anno il 24 maggio, festa di Maria Aiuto dei Cristiani. Nella Lettera il Papa invita i cattolici a recarsi in pellegrinaggio al santuario mariano di Sheshan, vicino a Shanghai, dedicato appunto a Maria Ausiliatrice, e molto caro alla devozione popolare.

Nel mese di maggio, sono tanti i cattolici che  offrono ancora di più gesti di devozione alla Madre di Dio, sopratutto con la preghiera del Rosario e i pellegrinaggi. Condividiamo alcune immagini che ci possono aiutare a capire meglio la devozione mariana in Cina.

 

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    © Francesco Pesce / ConAltriOcchi Blog 

 

Maria Regina della Cina prega per noi!

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Gioia, lode, amore: il pontificato di Francesco

Oggi 13 marzo sono cinque anni che sulla  Cattedra di Pietro siede Papa Francesco ed essa brilla di una luce particolare che fa intravvedere lo Spirito all’opera nella Chiesa.

Evangelii Gaudium, Laudato Si’ e Amoris Laetitia. Gioia, lode, amore. Già il nome dei documenti del magistero del Papa fanno chiaramente capire la fede in Dio e la fiducia nell’uomo che abitano il cuore sacerdotale di Francesco. Una gioia biblica emerge prepotentemente: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”. Una gioia entrata nel mondo e che non è riservata solo ad una elite esclusiva di “puri”.

Chi parla sempre e solo di “dottrina” e la separa dal Vangelo, che ne è il fondamento, è un cristiano triste e non può essere un testimone credibile. I discepoli si istruiscono prima di tutto con l’amore, accogliendoli così come sono, facendo un tratto di strada con loro, correggendoli come un padre ma soprattutto “contagiandoli”, attraendoli, con una coerente e gioiosa testimonianza di vita cristiana.

Se non “rinunciamo a cercare quei ripari personali o comunitari che ci permettono di mantenerci a distanza dal nodo del dramma umano” (AL) non possiamo capire il “dramma” del Kerigma; il Kerigma non è dottrina ma dramma. Annunciare il Vangelo senza coinvolgimento personale è una illusione, non solo inutile ma controproducente. Senza l’odore delle pecore, il Pastore non è più pastore e diventa lupo, odora solo di incenso e inchiostro, non ha più l’abito sporco del pastore ma mantelli di costantiniana memoria, che le pecore non riconosceranno.

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Ripercorriamo alcuni momenti significativi del ministero di Francesco. A 500 anni dalla Riforma luterana, a fine Ottobre 2017, Francesco è stato  a Lund, in Svezia, per commemorare, insieme alla Federazione luterana mondiale, questo importante anniversario.

Nel 2016 Francesco, Vescovo di Roma Papa della Chiesa Cattolica, e Kirill Patriarca di Mosca e di tutta la Russia (come si firmano nella Dichiarazione, )si sono abbracciati a Cuba.  Non propongono  una Santa Alleanza, ma camminano insieme verso l’unita’ annunciando Cristo al mondo. L’unita’ si fa camminando, sottolinea il Papa.

Francesco ha poi intrapreso con prudenza e con evangelica determinazione un cammino di riconciliazione e dialogo con la Cina. Certo riprendendo gli importanti passi dei predecessori, soprattutto la Lettera ai cattolici cinesi forse già pensata sotto il pontificato di Giovanni Paolo II e realizzata da Benedetto XVI. Presentando anche alla Cina nel lungo e tortuoso cammino, una Chiesa del dialogo, del rispetto reciproco, della misericordia. La Chiesa dove si guarda e si lavora su “ciò che ci unisce piuttosto che su ciò che ci divide”.

Francesco poi come vescovo di Roma ha anche indicato la rotta alla Chiesa che è in Italia, cominciando il Suo pellegrinaggio da Lampedusa, e rendendo omaggio a due grandi profeti dello Spirito come don Milani e don Mazzolari; fra poche settimane il pellegrinaggio proseguirà sulle orme di don Tonino Bello e di don Zeno Saltini. Nel convegno ecclesiale di Firenze ha donato ancora una volta la Sua esortazione Evangelli Gaudium a tutti i vescovi italiani perché ne facciano strumento principale di evangelizzazione.

Non possiamo poi dimenticare il Giubileo della Misericordia, che ha iniziato in uno dei Paesi più poveri del Mondo – la Repubblica Centrafricana – offrendo il dono di aprire la “Porta Santa” non solo a Roma ma nel mondo intero, per raggiungere tutti, anche i lontani.

«Dio nessuno l’ha mai visto, soltanto il Figlio Unigenito che è nel seno del Padre ce lo ha rivelato». O è il Dio che si fa conoscere attraverso la Parola incarnata del Figlio dell’uomo, oppure questo Dio non è il Dio cristiano, ma un concetto, o addirittura uno strumento ideologico, ma non dice niente al nostro cuore. Il popolo di Dio ha bisogno di pastori che scaldano il cuore, non di istruzioni per l’uso. Un cuore caldo poi è come la creta, più facilmente malleabile dalla quale a poco a poco vengono fuori dei capolavori; un cuore riempito di istruzioni per l’uso è bello fuori, ma dentro non palpita e non si può in nessun modo plasmare.

“A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Figli di Dio, in un certo senso, non si nasce, ma si diventa; si diventa accogliendo Gesù e imitando la sua vita di amore, che sono le beatitudini. Papa Francesco ha messo la Chiesa davanti al Vangelo e invita tutti noi ad essere imitatori di Cristo.

La lingua del Cristianesimo è una lingua universale; è una lingua di unità ma non di uniformità. Papa Francesco guidato dallo Spirito ci insegna ogni giorno  a parlare questa lingua universale, la lingua dell’amore nella gioia del Signore che viene e nella lode delle cose grandi che ha fatto e continua a compiere per noi.


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Vivere in Cristo il digiuno e la festa: immagini dalla Chiesa in Cina

Con gratitudine e ammirazione verso i nostri amati Fratelli e Sorelle della Chiesa in Cina, condividiamo alcune immagini che ci hanno inviato da varie diocesi in questi giorni in cui inizia il tempo di Quaresima e ricorre la Festa di Primavera o Capodanno lunare. Sacerdoti e fedeli hanno voluto condividere con noi i momenti della Messa delle Ceneri – il giorno prima della Vigilia del Capodanno. In diverse chiese i fedeli hanno trascorso la Vigilia in  adorazione eucaristica e pregato per il nuovo anno. Alcune immagini ci mostrano sacerdoti e fedeli che visitano gli anziani soli e malati e portano loro doni nei giorni precedenti al Capodanno, “rispettando la pietà filiale” della tradizione cinese ed esercitando le opere di carità cristiana. Tante immagini ci mostrano i festeggiamenti del Capodanno, a partire dalla Messa, le decorazioni nelle chiese e i messaggi augurali, alcuni dei quali con citazioni o contenuti cristiani. Accompagna queste belle immagini una riflessione che ci ha inviato una giovane cattolica, sul significato del digiuno in questo tempo quaresimale. In queste settimane in cui tante notizie circolano sulla Chiesa in Cina, noi continuiamo a seguire e amare il Santo Padre e preghiamo per lui e tutte le sue intenzioni, che facciamo nostre e portiamo nel cuore. Con questo post desideriamo ancora una volta mostrare come  la fede cristiana fiorisca in armonia con la ricchissima e antica cultura cinese, abbia una grande  vitalità e si faccia prossima nell’esperienza della carità.

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Inizia la Quaresima; osserviamo pertanto lo spirito del digiuno:

1) Digiuniamo dall’ira e dall’odio: ogni giorno offriamo un gesto d’amore agli altri.

2) Digiuniamo dal giudicare: quando abbiamo la tentazione di giudicare gli altri, ripensiamo prima a come Gesù ha dimenticato i nostri errori.

3) Digiuniamo dalla mancanza di speranza: crediamo alla promessa di Gesù, Che per la nostra vita ha un progetto perfetto.

4) Digiuniamo dal lamentarci: quando abbiamo la tentazione di farlo, ripensiamo a Gesù, che ci ha donato la luce della gioia e offriamoGli gratitudine e lode.

5) Digiuniamo dal rancore e dalla tristezza: cerchiamo di perdonare chi potrebbe averci fatto del male.

6) Digiuniamo dall’infelicità: quando non ci sentiamo felici, ripensiamo a quanto il Signore ci ama e accettiamo tutto con gioia.

7) Digiuniamo dal consumismo: impegniamoci a spendere meno e a donare ai poveri quello che abbiamo risparmiato.

Speriamo che attraverso questo digiuno, possiamo vivere un tempo di Quaresima pieno di pace, amore e gioia, superando le difficoltà con Gesù, nella speranza di condividere con Lui la gioia della risurrezione.

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Celebrare il Capodanno cinese in tempo di Quaresima

Riportiamo una condivisione di un bravo sacerdote cinese su come i cattolici in Cina si preparano a festeggiare il Capodanno lunare, che quest’anno cade il giorno dopo il Mercoledì delle Ceneri, quindi in tempo di Quaresima. I cattolici in Cina continuano a mantenere la propria millenaria cultura e nel contempo a vivere la loro fede cristiana, in piena armonia.

Don Ambrogio, dalla Cina

Tra poco festeggeremo ancora il nuovo anno. Nei centri commerciali e per strada si respira già un po’ di atmosfera della Festa di Primavera (o Capodanno lunare). Come cristiano nato in Cina, sono chiamato a trascorrere una festa autenticamente cinese, ma anche a vivere in Cristo la Festa di Primavera.

Essendo stato sin da piccolo parte della famiglia cristiana, i ricordi della celebrazione del nuovo anno della mia infanzia sono sempre inevitabilmente legati ad aspetti religiosi. Nell’ultimo giorno dell’anno, tutti si riuniscono in chiesa per partecipare alla preghiera e alla Messa presieduta dal Vescovo, la benedizione eucaristica, e il rendimento di grazie. Nello stesso tempo riconosciamo gli errori commessi nel corso dell’anno e chiediamo perdono a Dio.

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La Festa di Primavera e’ il primo giorno del calendario lunare. In quel giorno, tutti si scambiano gli auguri per il nuovo anno, anche i cristiani. Noi cristiani, dopo i tradizionali festeggiamenti, andiamo in chiesa per celebrare il nuovo anno con il vescovo e i sacerdoti e scambiarci gli auguri di un meraviglioso nuovo anno di pace nel Signore e di realizzazione dei nostri desideri. Poi celebriamo una Messa solenne di rendimento di grazie.

In questo giorno di benedizione e di gioia, che in ogni famiglia assume il senso della riunione, si parla, si ride e si mangia insieme. Allo stesso modo, nelle famiglie cristiane, si attribuisce grande importanza al significato di questa festa e prima di iniziare a mangiare si prega il Signore affinché benedica il nuovo anno, tutti abbiano il pane quotidiano a sufficienza e a nessuno manchi il lavoro e la felicità in famiglia.

La Festa di Primavera e’ la festività più solenne tra tutte quelle celebrate in Cina. Dura 15 giorni e gli studenti hanno un periodo di vacanza di circa un mese. Tuttavia, il Capodanno lunare non cade ogni anno negli stessi giorni e quest’anno si festeggia il giorno successivo al Mercoledì delle Ceneri. Quindi si tratta di una giornata di festa che cade in tempo di Quaresima.

Il Mercoledì delle Ceneri e’ l’inizio della Quaresima, quindi l’intero periodo del Capodanno lunare coincide con il tempo quaresimale. La Quaresima e’ il tempo di preparazione alla Pasqua. In questo tempo la Chiesa ci invita alla preghiera, la sobrietà, la conversione, la penitenza, l’elemosina e il digiuno…. Tutto questo ci sembra “stonare” con l’atmosfera di festa e divertimento del Capodanno. E’ vero che la strada verso il paradiso e le vie del mondo non sempre si incontrano. Non è che Dio non sia vicino ai sentimenti umani, ma piuttosto le vie del mondo non si fermano in paradiso. I piaceri mondani non superano la prova del tempo, il tempo passa e non lascia nulla, i divertimenti sono destinati a finire. Solo Dio c’e’ sempre, ieri, oggi e per l’eternità.

In questa Festa di Primavera invitiamo Gesù a venire a casa nostra, solo Lui e’ per sempre. Quest’anno, dopo l’imposizione delle ceneri e la vigilia di Capodanno, invitiamo Gesù a venire a casa nostra. Solo Lui e’ per sempre. Quest’anno, dopo l’imposizione delle ceneri e la vigilia di Capodanno, invitiamo Gesù a casa nostra a portare la pace e celebrare nella pace la Festa di Primavera! Come sono meravigliosi i piani di Dio!


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Maria Regina della Cina Nostra Signora di Sheshan

Domenica scorsa papa Francesco alla preghiera del Regina Coeli ha chiesto di unirsi alla preghiera dei cattolici cinesi, nel giorno della festa del 24 maggio nella Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, instaurata da Benedetto XVI.

Nel santuario cinese di Sheshan, dove la Vergine Maria “Aiuto dei cristiani” è molto venerata dai cattolici in Cina, Maria sorregge in alto il suo Figlio, presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto di amore e misericordia. Amore e misericordia sono le strade principali dove il vangelo cammina e si incarna nel grande mondo cinese.

Ogni anno nel santuario pregano migliaia di cinesi soprattutto in occasione della festa di Nostra Signora di Sheshan, che è anche la patrona della Cina.  Papa Benedetto XVI ha scritto  la preghiera alla Vergine di Sheshan, affidandole tutta la Cina. E sempre alla Vergine lo stesso Benedetto XVI aveva affidato la chiesa in Cina nella lettera ai vescovi, ai presbiteri alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa Cattolica nella Repubblica Popolare Cinese, chiedendo che il giorno della memoria liturgica della Madonna di Sheshan, il 24 maggio, diventasse in tutto il mondo giornata di vicinanza e di preghiera per la Chiesa in Cina.

La chiesa dedicata alla Vergine è stata costruita nel XIX secolo e si trova  in cima a una collina a pochi chilometri a sudovest di Shanghai. La devozione a Maria in Cina è sempre stata ed è ancora oggi un fattore determinante di unità nella chiesa.

Chiediamo in questo tempo di Pasqua alle soglie della Pentecoste, allo Spirito di irrompere ancora una volta nella amata Chiesa di Cina. Lo Spirito ci chiama ad una originaria e sempre nuova identità alla quale ci dobbiamo con fiducia abbandonare. Lo Spirito ci dice che Gesù Cristo non è un guardiano di un fortino non è un punto di riferimento del passato, non è lo sgabello di ogni egoismo, anche ecclesiale, ma è garanzia del futuro.

Sappiamo bene che anche nella chiesa in Cina, non esiste futuro senza memoria. La nostra memoria però non può più essere fatta di professioni di fede proclamate con la spada in mano, con la tendenza a scomunicare gli altri che non la pensano come noi.

L’unità della Chiesa in Cina non si può fare secondo un criterio di egoismo e col desiderio di alzare altre barriere, allargando ancora “il fossato di Gerico”. Si fa con il soccorso dello Spirito e la preghiera con Maria. La lingua del cristianesimo è una lingua universale; è una lingua di unità e non di uniformità; Lo Spirito ci insegni a parlare questa lingua universale, anche nella grande nazione cinese.