Ricordo del cardinale Carlo Maria Martini a cinque anni dalla morte.
«Indimenticabile»: è questo l’aggettivo che ha pronunciato monsignor Mario Delpini, l’arcivescovo eletto di Milano, per ricordare Carlo Maria Martini, nella messa celebrata a cinque anni dalla morte.
Il tempo che passa dimostra quanto grande sia l’eredità che non si corrompe, del suo ministero episcopale, che illuminato dallo Spirito e sostenuto dalla comunione profonda con la Parola di Dio, ha superato i confini della diocesi milanese, per appartenere a tutta la Chiesa, e per diventare patrimonio prezioso della intera umanità.
Annunciare il primato dell’amore con la vita e la Parola è stato il suo compito nella storia. Amare e valorizzare il Corpo di Cristo nel mondo. Nomi di persone, luoghi geografici, il suo servizio alla Chiesa e all’uomo, in ogni incontro, in ogni ambiente della diocesi; il Vangelo diventa storia. È la logica dell’Incarnazione che entra dentro la vita concreta di ognuno di noi.
Carlo Maria Martini era ben consapevole che la vita degli uomini era vissuta in mezzo a due strade maestre: Cristo Signore, nella Sua Parola e nei Suoi gesti, e l’attesa del Suo ritorno nella Gloria, per vivere insieme nella Città Santa. Ecco, allora l’annuncio instancabile di Martini, circa il primato dell’amore, il desiderio, la vocazione di diventare lievito, luce accesa nella storia, spesso terribilmente buia. L’annuncio che La Pasqua non è una alternativa storica, ma è il cuore pulsante dei nostri giorni, il senso concreto e vivo immerso nel cuore del tempo e dello spazio.
La grandezza del suo ministero, la profondità del suo magistero, fanno impallidire alcune posizioni ideologiche, alcuni violenti attacchi strumentali che il cardinale ha dovuto subire e che non hanno avuto rispetto neanche degli anni della malattia; posizioni ideologiche che intendevano attaccare la Chiesa del concilio, come oggi si fa contro papa Francesco; visioni distorte che nulla hanno a che far con la fede e il vangelo e che “contano come pulviscolo sulla bilancia”(IS 40,15)
Ci inchiniamo alla umanità e alla fede con la quale Padre Carlo Maria Martini, ha percorso il suo cammino di santità che è ormai arrivato alla contemplazione del volto del Padre che lui più di molti altri, ha saputo intravedere e testimoniarci in Cristo Parola di vita eterna.