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"C'è un solo modo di vedere le cose finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" – "There is only one way to see things, until someone shows us how to look at them with different eyes" (Picasso) – "人观察事物的方式只有一种,除非有人让我们学会怎样以不同的眼光看世界" (毕加索)

Chiesa, popolo di Dio radunato in preghiera

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Riflessione sul Discorso di Papa Francesco ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Pochi giorni fa, nel Discorso ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti , il Papa ha offerto una luce per il cammino liturgico della Chiesa. Ha ricordato il suo Motu Proprio “Magnum Principium”  del 9 Settembre del 2017.

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Papa Francesco continuando con la ricezione dello Spirito del Concilio, chiarisce che la competenza della traduzione dei testi liturgici, spetta alle Conferenze Episcopali Nazionali. Non è soltanto un decentramento di funzioni e di competenze, ma un riconoscimento dello Spirito e del magistero dei singoli vescovi diocesani. La Santa Sede come suo compito proprio interverrà per confermare o no e non per revisionare le traduzioni.

Papa Francesco ha inoltre sottolineato nel Suo discorso che nel Motu Proprio: “Ho inteso favorire, tra l’altro, la necessità di una costante collaborazione piena di fiducia reciproca, vigile e creativa, tra le Conferenze Episcopali e il Dicastero della Sede Apostolica che esercita il compito di promuovere la sacra Liturgia. L’auspicio è di proseguire nel cammino della mutua collaborazione, coscienti delle responsabilità implicate dalla comunione ecclesiale, in cui trovano armonia l’unità e la varietà. È un problema di armonia.” Aggiunge poi: “Aiutare concretamente il Popolo di Dio a interiorizzare meglio la preghiera della Chiesa, ad amarla come esperienza di incontro col Signore e con i fratelli e, alla luce di ciò, riscoprirne i contenuti e osservarne i riti”.

Il Popolo di Dio non è un passivo oggetto della preghiera nella Chiesa ma il soggetto orante e protagonista. Anche per questo il Papa ancora sottolinea: “Quando si rimpiangono nostalgicamente tendenze passate o se ne vogliono imporre di nuove, si rischia invece di anteporre la parte al tutto, l’io al Popolo di Dio, l’astratto al concreto, l’ideologia alla comunione e, alla radice, il mondano allo spirituale.”

La formazione liturgica è uno strumento molto importante per favorire una profonda vita spirituale. Avverte però Papa Francesco: “La formazione liturgica non può limitarsi a offrire semplicemente delle conoscenze – questo è sbagliato –, pur necessarie, circa i libri liturgici, e nemmeno a tutelare il doveroso adempimento delle discipline rituali. Affinché la liturgia possa adempiere la sua funzione formatrice e trasformatrice, occorre che i Pastori e i laici siano introdotti a coglierne il significato e il linguaggio simbolico, compresi l’arte, il canto e la musica al servizio del mistero celebrato, anche il silenzio”. Da qui l’importanza di una retta valorizzazione e comprensione dei segni liturgici, in particolare nei sacramenti e anche nella catechesi mistagogica che ricorda il Santo Padre significa in sostanza: “Scoprire la vita nuova che nel Popolo di Dio abbiamo ricevuto mediante i Sacramenti”.

La missione della Chiesa come «sacramento» è fondamentale; essa dovrebbe sempre svelare Cristo-Verità da incontrare, non come sistema di dottrine da conoscere perché c’è il rischio perenne di farne una ideologia, una filosofia morale. Svelare la Verità/Cristo significa aiutare gli uomini e le donne a scendere nel pozzo profondo della propria coscienza e restare lì ad ascoltare la voce di colui che viene a chiamarti per nome perché solo lui sa quello che c’è in ciascuno di noi (Gv 2,24).

La storia del cammino liturgico, è una storia affascinante, che interessa le culture degli uomini e dei popoli, la fede della Chiesa, la Parola di Dio che vuole donarsi agli uomini di ogni generazione.

Una tappa fondamentale di questa storia, è stata l’introduzione del nuovo Messale romano, nel novembre 1969 quando entrò in vigore la Riforma Liturgica del dopo Concilio. Cinque anni prima il papa Paolo VI aveva già celebrato la messa nella nuova forma, nella parrocchia romana di Ognissanti e aveva tra le altre pronunciato queste significative parole: “Prima bastava assistere, ora occorre partecipare; prima bastava la presenza, ora occorre l’attenzione e l’azione.; prima qualcuno poteva sonnecchiare, e forse chiacchierare, ora no, deve ascoltare e pregare”.

Le ricchezze che la storia liturgica ci ha consegnato e trasmesso, non sono un fine, ma uno strumento nelle mani della Chiesa che sempre più e meglio vuole aiutare i fedeli a meglio conoscere e a meglio entrare nel grande mistero di Dio.

Come si sa, la novità più importante della Riforma Liturgica post conciliare è stata l’introduzione nel rito della Messa, delle traduzioni nelle lingue volgari e anche una grande ricchezza dei testi biblici da proporre nelle letture della messa.

Oggi Papa Francesco ancora una volta esorta la Chiesa, ad essere popolo di Dio radunato in preghiera, per una sempre nuova conversione, nell’attesa dell’incontro definitivo con il Signore che viene.

Author: ConAltriOcchi

"C'e' un solo modo di vedere le cose, finché qualcuno non ci mostra come guardare con altri occhi" (Picasso)

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