Don Francesco Pesce
Ancora crollano le case e le chiese; cadono anche i negozi e i luoghi di ritrovo della popolazione; grazie a Dio nessuna vittima. Alle 7,40 ancora una scossa molto forte in Italia centrale. La città di Norcia è la più colpita ; è crollata anche l’antica cattedrale di San Benedetto, come pure la chiesa di Santa Rita. Eppure in questo zone così provate dal 24 agosto fino ad oggi, in queste terre dove San Benedetto e Santa Rita hanno testimoniato il vangelo, si è visto oggi, pur nelle tenebre della paura, un grande segno di vita e di speranza.
Tutti scappavano dalle loro case e si sono ritrovati nella piazza del paese. Abbiamo visto monaci e suore che pregavano inginocchiati per terra; ragazzi e ragazze che pregavano anch’essi; anche chi non era credente era li, fratello e sorella in umanità per testimoniare il dolore di un intero paese, ma anche e soprattutto la solidarietà concreta, il desiderio di ricominciare tutti insieme.
Ho ringraziato il Signore per questa unità cristiana e laica che rappresentano la parte più bella del nostro paese. Chissà perché ,mi è venuta alla mente la bella Italia di Peppone e don Camillo; ho ricordato poi le tante splendide storie di un Italia familiare e solidale, stretta in un unico abbraccio nella tragedia di ben due guerre mondiali o durante gli anni di piombo del terrorismo. Penso anche a questo nostro grande paese, che pur nelle sue difficoltà economiche ha da subito aperto le braccia e il cuore per accogliere i migranti e i richiedenti Asilo.
La cronaca di queste ore ci racconta di una Italia provata e addolorata. La storia ci racconta invece di un Italia a volte abbattuta ma mai sconfitta; un Italia con le sue piazze e le sue chiese, i suoi cittadini e i suoi preti, un Italia dove si spera, si prega e soprattutto si ama.