Riflessioni sul Vangelo della Domenica Terza del Tempo ordinario anno C
don Francesco Pesce
“Gli occhi di tutti erano fissi su di Lui!”. Così l’evangelista Luca descrive nel Vangelo ciò che accadeva dopo che Gesù aveva appena proclamata la Parola del rotolo di Isaia.
Sappiamo anche dai Vangeli che Gesù desidera vedere Zaccheo e Zaccheo desidera vedere Gesù. La vita cristiana in fondo è il risultato di questi sguardi. Dio e l’uomo si cercano perché hanno nostalgia l’uno dell’altro. Non è vita cristiana, guardarsi addosso e non vedere mai gli altri; non è vita cristiana guardare prima di tutto i propri peccati ; non è vita cristiana guardare solo le norme e i regolamenti. Gesù guarda prima di tutto la persona e i suoi bisogni, quello che ancora gli manca per essere pienamente uomo. Tutti noi dobbiamo sempre recuperare uno sguardo positivo su noi stessi e sugli altri, per crescere nella nostra immagine e somiglianza con Dio.
Gesù poi ti chiama per nome; voglio bene proprio a te, con quella storia personale, con i tuoi aspetti contraddittori, le tue gioie e i tuoi dolori. Desidero entrare in casa tua e mettermi alla tua tavola, vivere non un giudizio ma una profonda intimità. La vita cristiana è relazione intima con Dio Padre, rivelato da Gesù; non è l’umiliante elenco dei peccati da confessare, o la mortificante pena da espiare. L’Amore di Dio, la sua Misericordia sono sempre a fondamento di tutto, e tutto prevengono. “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltata”. Non domani, non dopo la resurrezione, ma oggi, nella quotidianità, nello spezzare il pane quotidiano, noi già godiamo della presenza di Dio, godiamo della presenza dello Spirito nell’Attesa del compimento finale.
Coloro che tenevano fissi lo sguardo su di Lui si sono sentiti amati, come un giorno lo furono Pietro e Paolo, come lo è stata l’adultera, o il cieco nato, Zaccheo e tantissimi altri raccontati nella Bibbia.
Sentirsi amati è il vero inizio di ogni conversione che abbia il fondamento in Cristo. Le “conversioni” fondate sulle norme o sui principii morali, producono fanatismo, rigidità, forme elitarie di pseudo cristianesimo. Coloro che si sentono amati dal Signore, allora trovano la forza di rompere con il pessimismo, e non sono più schiavi delle loro povertà, ma diventano uomini liberi.
Bisogna vivere la vita della Grazia, che sono le Beatitudini, con le mani libere e il cuore che si sente amato e ama.