Ricordiamo con gratitudine il card. Loris Capovilla, segretario di San Giovanni XXIII. Ha sempre mantenuto uno sguardo ampio e lungimirante sulla Chiesa una visione spirituale, conciliare e profetica.
Monsignor Loris Capovilla, storico segretario di papa Giovanni XXIII, ha vissuto più di cento anni, tutti spesi a servizio del Vangelo e della Chiesa. Alla scuola di papa Giovanni ha potuto apprendere la bellezza della Chiesa universale ed è stato per il papa buono il primo e più fidato collaboratore.
Scriveva Roncalli Patriarca di Venezia al sostituto Montini: “il papa desidera a Roma il tal sacerdote; concederlo è un grave sacrificio per Venezia, ma io cedo, perché nella Chiesa “bisogna vedere largo e lontano”. Non c’è dubbio alcuno che Monsignor Capovilla, in tutta la sua vita ha aiutato papa Giovanni XXIII a portare la Chiesa fuori dalle secche della storia, sostenendolo per farla navigare fino ai confini della terra, sorreggendolo in quella grande avventura dello Spirito che è stato il Concilio.
Don Loris – come desiderava farsi chiamare – ha testimoniato nella sua lunga vita che la Parola di Dio è una Parola d’amore che Dio pronuncia su di noi, sul mondo, sulla storia e che carezza come un vento leggero la nostra vita, spesso così difficile in tante giornate. Ha testimoniato che la Parola di Dio è una Parola efficace che opera ciò per cui era stata mandata. Ha testimoniato che la Parola di Dio porta in sé il gemito di ogni carne e dell’intera in cammino verso la pienezza, di Dio.
«Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui» (At 12,5). In modo particolare Monsignor Capovilla ci ha testimoniato che una Chiesa in preghiera per Pietro è una Chiesa in cammino verso il Risorto. Papa Giovanni ha dovuto sperimentare, proprio perché era un profeta, anche la “prigionia” la sofferenza della incomprensione e anche della derisione dei profeti di sventura. Monsignor Capovilla gli è sempre stato accanto con discrezione e determinazione, attento di nulla lasciar cadere del suo illuminato magistero.
Il Signore aveva messo accanto a papa Giovanni un angelo. Pensiamo e preghiamo con memoria grata per questo uomo di Dio che è stato Capovilla, riconoscenti per come ci ha trasmesso la fede con la sua testimonianza.
Se non fosse stato lui, quella sera quando si aprì il concilio, a convincere con la sua intelligenza e bonomia, il papa – dopo un lunga e faticosa giornata – ad affacciarsi ancora una volta alla finestra, i bambini, i malati, gli anziani, il mondo intero oggi mancherebbero di una carezza. Una carezza che ha cambiato la storia.