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il sacro non sia strumentalizzato dal profano. Papa Francesco in KazaKistan

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E’ terminato  il 38.mo viaggio apostolico di Papa Francesco, che si è svolto dal 13 al 15 settembre in Kazakistan.

Si è così concluso il Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali; è stata resa nota la Dichiarazione finale, nella quale si è voluto sottolineare la grande importanza del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

I frutti di queste giornate, alle quali per la prima volta ha partecipato un Papa saranno certamente importanti e duraturi.

Occorre mettere in evidenza il Discorso del Santo Padre, durante la Preghiera in silenzio dei Leader religiosi; un testo a nostro parere tra i più importanti del pontificato. Dopo la preghiera in silenzio dei leader religiosi, la plenaria ha riflettuto sul tema del ruolo dei leader delle religioni nello sviluppo spirituale e sociale della civiltà umana nel periodo post-pandemico. Il Papa ha voluto sottolineare tra le altre cose, la necessità di superare ogni tipo di fondamentalismo e l’importanza del ruolo pubblico della religione:” Fratelli e sorelle, il mondo attende da noi l’esempio di anime deste e di menti limpide, attende religiosità autentica. È venuta l’ora di destarsi da quel fondamentalismo che inquina e corrode ogni credo, l’ora di rendere limpido e compassionevole il cuore. Ma è anche l’ora di lasciare solo ai libri di storia i discorsi che per troppo tempo, qui e altrove, hanno inculcato sospetto e disprezzo nei riguardi della religione, quasi fosse un fattore di destabilizzazione della società moderna”.

Il Papa poi ha anche ricordato che non si deve mai giustificare la violenza, in particolare quella che usa le religioni: “Non permettiamo che il sacro venga strumentalizzato da ciò che è profano”.

 Ha colpito tutti in questo viaggio, l’atmosfera gioiosa e piena di speranza che si è notata in tutti gli ambiti, dagli apparati governativi, religiosi, fino alla gente comune. Papa Francesco è riconosciuto come uomo di pace e grande autorità morale e spirituale. Francesco Vescovo di Roma, cammina verso ogni uomo e ogni cultura, così come vorrà lo Spirito. Il dialogo si fa camminando, sottolinea spesso il Papa.

Il Dio di Gesù Cristo è il Dio dei cammini; percorriamo anche noi, ciascuno nella propria storia personale, il cammino nel dialogo interreligioso. Guardiamo oltre le difficoltà e le incomprensioni.

“Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb12,1-2).

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