“Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono» (1Coir 1,27-29) Madre Teresa inizia il suo percorso di santità con uno strappo; come Abramo, è dovuta partire; ha lasciato la sua congregazione, verso una mEta oscura alla ragione ma non a Dio. La vocazione ti chiede sempre dei cambiamenti radicali.Nel settembre 1946 Teresa in treno andava a Darjeeling, dove doveva svolgere gli esercizi spirituali. In quella notte di viaggio, a contatto con condizioni di povertà estrema, ebbe una “chiamata nella chiamata”.«Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l’essenza della mia vocazione […] Sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all’interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri. Era un ordine. Non era un suggerimento, un invito o una proposta […] »(Cit. in Renzo Allegri , Madre Teresa mi ha detto, Ancora Editrice, Milano, 2010) Madre Teresa decise quindi di uscire dal convento e mettersi al servizio dei “più poveri tra i poveri”, e quattro anni più tardi fondò le Missionarie della Carità.Teresa ha capito che doveva incontrare Dio non solo nel «rito» o «nel recinto» religioso, delimitato dallo spazio dell’edifico chiesa, e dal tempo, nella liturgia. Lei ha voluto incontrarlo nella storia degli uomini, dove duemila anni fa una «voce» ha parlato in una notte piena di stelle,a Betlemme, nel cuore stesso della storia, nel cuore dell’uomo. Dio parla nella notte piena di stelle, nel deserto, in terra straniera, nei luoghi più derelitti del mondo e la sua Presenza è la Parola che si incarna sotto le stelle in una mangiatoia, quando «il Lògos carne fu fatto» (Gv 1,14).Madre Teresa si fa allora pellegrina con gli uomini e le donne di ogni tempo in cammino verso la Gerusalemme celeste.Madre Teresa è la prova che nessuno di noi può allontanarsi dalla terra per salire al cielo per incontrare Dio. Possiamo incontrare Dio solo nel contesto della nostra umanità e con le categorie dell’umanità. Un Dio che è sceso nella storia.Quando Dio chiama rompe ogni sicurezza e chiede l’abbandono totale, fondato sulla roccia della Parola e su niente altro. Teresa proprio come Abramo si è sentita rivolgere la Parola di Dio con un verbo imperativo: «Vattene da…», ed ha camminato, con la fede. e con l’Amore. Papa Francesco con un altro strappo, derogando ai tempi canonici, compirà il 4 settembre il cammino di santità di Madre Teresa. Il papa dei poveri canonizzerà la santa dei poveri; può essere solo un caso? Il Signore in Francesco e Teresa unisce il cielo con la terra realizzando la beatitudine dei poveri; la povertà, è condizione per entrare nel Regno di Dio. L’evangelista Luca parla di povertà concreta, reale, mentre Matteo – aggiungendo “in spirito” – indica chi nel proprio cuore, nel proprio spirito, è staccato dalle ricchezze. Papa Francesco che proclama santa Madre Teresa, è ancora la Parola di Dio che continua a parlare e a realizzarsi nella storia; è la Parola della misericordia che Francesco e Teresa incarnano nella loro vita. Il quattro settembre prossimo ancora una volta gli angeli dal cielo canteranno il Gloria insieme agli uomini qui sulla terra, e la Parola di Dio come un suono di campane si diffonderà fino ai confini della storia. La stessa Parola chiede a noi di assecondare la voce dello Spirito Santo che guida oggi come ieri la sua Chiesa verso l’orizzonte della risurrezione finale.